I gasdotti Nord Stream 2: obiettivi legittimi per gli ucraini

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

P. F Pennati

Il Kiev Independent ammette: l’Ucraina ha fatto saltare I gasdotti Nord Stream 2 ma erano obiettivi legittimi.

Anche se qualcuno può ancora dirsi sorpreso che gli USA non sapessero, cosa impossibile, ciò che più sorprende me è che qualcuno abbia pensato (e forse ancora pensi) che Putin abbia invaso l’Ucraina per mere manie di folle conquista del mondo intero e che nel farlo non abbia previsto il pieno supporto statunitense ad un paese del quale ha sovvenzionato il ribaltone al governo e poi armato fino ai denti fin dal 2014.

Sono certo che gli strateghi militari, quelli veri, ne abbiano tenuto conto fin dall’inizio: la guerra di Putin e della Russia non è mai stata contro la piccola ed insignificante Ucraina ma contro i grandi ed invadenti Stati Uniti d’America che la stavano accerchiando.

Chi pensa o dice il contrario è molto ingenuo o limitato.

Quindi, se la guerra è stata fin dall’inizio contro gli USA, l’unica sorpresa è semmai che l’Unione Europea e quasi tutti i suoi stati si siano immediatamente schierati senza se e senza ma con l’imperialismo statunitense rimettendoci la faccia e compromettendo le proprie economie al punto che conosciamo oggi.

Sotto questo profilo la reazione russa è stata fin troppo moderata, ma suscettibile della variante atomica, ovvero se il nemico sono gli USA i missili atomici sono fin dall’inizio pronti da entrambe le parti, l’unico dubbio resta se saranno davvero usati e chi sarà il primo a farlo.

In questo contesto sia lo scoop che i russi non si bombardano da soli che la ridicola controffensiva di Kursk sono fortunati eventi, infatti il primo mette in crisi il sostegno tedesco agli aiuti militari, a causa della discussione interna in Germania che vede ormai Kiev in declino quale baluardo ed esempio di democrazia per le nostre nazioni facendo sperare che altri la seguano, e la seconda dà alla Russia un motivo legittimo di reagire secondo le nostre regole e fino alla minaccia estrema nucleare aprendo le porte a possibili negoziati alla pari (o quasi).

Alla fine pare che sia a Kiev che nei nostri governi non ci siano troppi soggetti scaltri e proprio per questo il timore che resta sul campo è se riusciremo finalmente a negoziare o se dovremo immolarci per interesse americano a causa del gas e delle terre rare che “per caso” si trovano proprio sotto i campi di grano del Donbass e del Lugansk oggetto della contesa…

Pierluigi Ferdinando Pennati