Altre spese in arrivo per la casta, l’importante però è dire no al salario minimo

DI SALVATORE GRANATA

 

Ve lo ricordate il signorino vicino alla presidente in foto? Quello trombato alle ultime nazionali e messo a capo del CNEL che non ha voluto a tutti i costi il salario minimo e voleva i tornelli per i fannulloni?
Bene. Il suo stipendio, dei suoi vice e dei 60 consiglieri dell’organo istituzionale più inutile d’Italia è in arrivo.
.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 5 persone e testo
.
Come fa sapere il Fatto Quotidiano, 900 mila euro sono stati stanziati per la variazione al bilancio 2024.
E l’anno prossimo il conto sarà più elevato.
Il decreto PNRR convertito in legge ad aprile ha dato il via libera all’assunzione di dirigenti, funzionari e assistenti. E ha tolto la norma che impediva di cumulare pensione e stipendio. Oltre ad aver tagliato la spending review.
Renatino, come spiega ancora il quotidiano di Travaglio, potrà cumulare fino a 240 mila euro l’anno, il tetto massimo previsto per i dirigenti della Pubblica Amministrazione.
Ai suoi vice e agli altri consiglieri andrà un’indennità pari, rispettivamente, al 20 e a 10% degli emolumenti previsti per il presidente.
Ma non finisce qui, perché mancano spese e benefit.
In totale risulterebbe un bel conto da 1,8 milioni di euro all’anno a partire dal 2025. Poi ci sono le spese di viaggio, anche all’estero, che aumentano di 30 mila euro. Di 70 mila quelle per la partecipazione ai lavori del Consiglio.
Pubblicità e comunicazione hanno beneficiato di un aumento di budget da 140 a 200 mila euro, le competenze per i collaboratori del presidente sono poi passate in un anno da 250 mila a 318 mila euro. Al netto dei 300 mila euro già previsti per la sua segreteria. Le spese per gli “esperti” aumentano da 150 a 250 mila. L’unica voce in calo (-70 mila euro) riguarda gli accordi con le altre istituzioni.
Fine.
Ditemi voi se non c’è da bestemmiare e se chi li ha votati, collusi e ricconi a parte, sia ancora convinto di aver fatto la scelta giusta o piuttosto si sia reso conto di essere un autolesionista conclamato.
Urge una rivoluzione culturale.
Culturale. Poi politica. Altrimenti non ne usciremo mai.
Saluti.
.
Salvatore Granata