Renzi: nessuna vendetta solo autodifesa…

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Ripercorrere la storia politica di Renzi, consegna al lettore l’immagine di un demolitore. Tutto quanto è passato per le sue mani, è stato irrimediabilmente demolito. Tutto tranne sé stesso e i suoi rapporti sempre più stretti con il mondo arabo.
A parte il periodo iniziale, quello in cui l’appoggio di molta stampa amica facilitò l’immagine agiografica del “rottamatore”, del “sindaco in bicicletta”, della soluzione di continuità con il passato, e che gli valse un enorme successo a una tornata elettorale europea, il prosieguo della sua carriera politica è stato caratterizzato da demolizioni, più che rottamazioni.
Carriera che all’inizio fu caratterizzata da centinaia di dichiarazioni, tutte rigorosamente disattese, ergo demolite. Demolito il governo Letta. Demolita la candidatura di Prodi alla Presidenza della Repubblica. Demolito il PD. Demolita la vocazione di sinistra di quel partito. Demoliti i diritti dei lavoratori. Demolito il Conte due. Ma, ciò ch’è più grave, demolite decenza ed etica politica. Quel poco che ne restava dopo l’avvento del berlusca.
Ha cercato di demolire, grazie a Dio senza successo, perfino la Costituzione.
Non ha demolito gli arabi. E gli arabi, è solo una coincidenza sia chiaro, sono stati generosi con lui. Ha fatto comprare un aereo che valeva meno di 7 milioni per 167. Ha facilitato un accordo fra Alitalia e una compagnia araba con regole strane. Regole che hanno permesso lauti guadagni agli arabi e condotto Alitalia ai bordi del fallimento. Ma anche questa è una coincidenza. Quindi anche Alitalia nell’elenco delle demolizioni. Ha incrementato notevolmente la sua capacità d’acquisto, o detto in termini più semplici, il saldo dei suoi conti correnti.
Ma ha demolito perfino sé stesso e la sua credibilità.
Associare oggi Renzi ai voti e alla correttezza, in soldoni farsi trovare di spalle, equivale associare la tigre a una dieta vegana. Renzi voti non ne ha. O meglio, ha qualche disperato che ancora gli crede, ma decine di milioni di persone avvedute che non voterebbero nessuno schieramento che lo vedesse incluso. Per un elementare principio aritmetico Renzi i voti li toglie, non li apporta. Ed è diventato un Re Mida al contrario: qualunque cosa tocchi si demolisce da sola.
Bene ha fatto Giuseppe Conte, in una intervista a Repubblica, a ribadire un semplice concetto: “dove sarà Renzi non ci saremo noi”.
E, interpretando il suo pensiero, comune al pensiero di tutti noi che lo avversiamo dal più profondo del cuore, nessuna vendetta, solo autodifesa. E, come dice Conte, serietà.
Vai Renzi, vai. Però, per favore, lontano, molto lontano dai nostri culetti. Abbiamo già dato.
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Giancarlo Selmi