DI SALVATORE GRANATA
Fratelli d’Italia si è vantata di recente con note e comunicati da parte di Mollicone, Foti, Filini, coordinati del presidente della commissione Finanze Marco Osnato, dei risultati della lotta all’evasione fiscale.
Peccato che le cifre citate dai luminari d’Italia siano relative a diversi anni fa, nello specifico dal 2016 al 2021, quando il partito di almirantina era all’opposizione.
Sono, infatti, quelle contenute nelle relazioni annuali della commissione del Mef incaricata di calcolare il cosiddetto tax gap, cioè la distanza tra le imposte dovute se tutti fossero contribuenti fedeli e quelle effettivamente versate.
Ora, la più recente è stata aggiornata a gennaio e dice che il gap, superiore al 21% nel 2016, è in effetti sceso al 15,2%. Ma è successo, ripeto, nel 2021, ultimo anno oggetto di analisi perché quelle stime richiedono dati sui conti nazionali che l’Istat rende disponibili in versione definitiva con un certo ritardo.
La stima sul 2024, quella che rileva ai fini del raggiungimento dell’obiettivo del PNRR sulla riduzione del gap, arriverà solo tra due anni. E quei dati, solo quelli, saranno i dati del governo Meloni.
Prima far pagare le tasse era “pizzo di Stato” poi si appropriano di risultati non loro.
Propaganda decisamente mal riuscita e per i soliti gonzi che votano a destra.
A breve si approprieranno dei risultati del Ventennio. Ah, no, quelli sono di indiscussa proprietà.
“Ma sono del mestiere questi?” (semi cit.).
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Salvatore Granata
