Di idee, coerenza, rispetto e matematica

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

E così quello che sembrava frutto di cervelli arsi da un colpo di sole si sta rivelando prospettiva concreta e fattibile.
Come sempre, secondo un teorema scientifico non ancora codificato, la realtà di merda che viviamo trafigge e supera qualsiasi ipotesi negativa precedentemente supposta.
Parlo naturalmente del ritorno del figliol prodigo fra le braccia amorose di Schlein.
Vedi a volte i corto circuiti della vita?
Tu chiami una per fare soprattutto la cosa che pareva più urgente e vitale, cioè ritrovare un’identità e liberarsi delle scorie renziane e lei che fa? Ipotizza di riprendersi l’originale, il ceppo primordiale, evidenziando una visione politica che nemmeno il Patata dopo un caratello di vinsanto.
Magari convinta che porti al suo partito quel due o tre per cento di elettori che ancora, e per motivi del tutto oscuri, lo votano.
Ora è cosa ben nota quanto gli italiani, oltre a difettare paurosamente in grammatica, siano una sciagura totale in matematica, visto che alla tabellina del quattro già vacillano e a quella del sei qualcuno perde proprio i sensi.
Tuttavia la politica non è matematica e appare piuttosto evidente che egli non solo non porterà i voti dei suoi, visto che una volta rientrato nell’orbita del pd non lo voterebbero nemmeno più, ma che schiscerà anche una buona parte dei voti del pd stesso e la stragrande maggioranza di quelli del Movimento.
Non capire questo appare piuttosto grave e affatto in buona fede.
Cara Schlein (il cara è del tutto falso) la politica non comincia dai numeri, sommando fattori improbabili per poi sperare di riunirli attorno a un’idea che non c’è. Si fa con le idee, la coerenza e il rispetto per gli elettori, qualità che lei ha ampiamente dimostrato di non avere, e poi arriveranno i numeri, ma non funziona al contrario.
Farsi annullare un gol ed esultare lo stesso e salire sul carro del Gay Pride a cantare le canzoncine insulse di Annalisa, che sono le due cose più significative che ha fatto, può essere divertente, nel secondo caso pure bello e meritorio, certo, ma non basta di sicuro.
Ci sarebbe anche dell’altro nei bisogni delle persone, tipo sopravvivere.
Qualcuno mi chiede ancora perché ce l’abbia tanto con il rignanese e mi opponga così tenacemente al suo ritorno, pur sbattendomi le palle del pd e dei suoi derivati. Qualcuno che non conosce me, e non conosce lui, evidentemente.
Ora, i motivi mi parrebbero evidenti per chiunque avesse un minimo di capacità di analisi e facoltà di pensiero, ma proverò ancora ad argomentare, precisando una volta di più che mi riferisco al politico, visto che si occupa della mia vita, e non certo all’uomo, che evito gioiosamente traendo da questa assenza grande giovamento financo spirituale.
Ce l’ho con il politico Renzi perché non è di destra e non né di sinistra, ma solo di sé stesso e della sua smisurata ambizione. Ce l’ho con lui perché le sue idee non esistono in purezza, ma si adattano ogni volta allo scopo che vuole ottenere o a quello che vuole distruggere.
E non sono io a dirlo, ma i fatti. Le sue giravolte in appoggio della destra e i suoi bombardamenti nei confronti del governo dove c’era il pd non li invento certo io.
Ce l’ho con il politico Renzi perché è bugiardo, sbruffone, presuntuoso oltre ogni limite, arrogante e inaffidabile.
E quelli come lui non cambiano.
In quanto al pd stanno occupando abusivamente uno spazio dove una volta c’era anche casa mia.
E quello spazio è importante per tutti, anche per chi la pensa in un altro modo, perché è con il confronto e la diversità che si cresce.
Perciò o dimostrano di esserne degni e di meritarlo o possono andarsene tutti affan*ulo senza passare dal via.
L’esistenza di quello spazio è vitale, ma quella del pd e degli inutili che lì si sono indegnamente accasati non è certo obbligatoria. Gli elettori possono sfrattarli.
E non lo è nemmeno l’esistenza di Italia Viva. Obbligatoria, intendo.
Se un partito non riscuote più credibilità può tranquillamente chiudere, come una qualsiasi attività commerciale che non vende più. E il paragone con attività commerciale, peraltro fino a qui molto redditizia, in questo caso è quanto mai calzante.
E’ già successo, ce n’erano mille di partiti così, dal Pri al Pli al Psdi al Psiup tanto per citarne qualcuno, e tutti più nobili di Italia viva. La gente ha smesso di votarli e non ci sono più, si sono sciolti: succede.
Gli elettori orfani di cotanto statista faranno poi le loro scelte, voteranno chi gli pare, sarà di sicuro a destra e chissenefrega. E questo sopraffino statista si occuperà d’altro, o si godrà beatamente le ricchezze che ha accumulato nella serenità della sua preziosissima villa, e chissenefrega due volte.
E comunque un posto da opinionista a “L’aria che tira” glielo trovano di sicuro.
Muoiono le belle persone e con loro le idee che cullavano, possono morire anche i partiti inutili.
Nonostante però questo manifesto di logica stringente e inappuntabile testé enunciato, le voci del ritorno sono sempre più forti e la spinta dei tre quotidiani capitali del pensiero unico perché questo accada sono evidenti. Non passa praticamente giorno che non chiamino Renzi in tv a dispensare verità. Le sue, naturalmente, perché essendo più che altro spot elettorali, il contradditorio vero non c’è mai.
Il motivo di questo innamoramento da parte di chi controlla i media mi è oscuro ma essendo una brutta persona posso intuirlo.
E’ comunque evidente quanto certi poteri lo ritengano da sempre funzionale ai loro bisogni. Sarà per la somiglianza a mr. Bean, sarà per il suo inglese fluente e accattivante, sarà per gli sputacchi spettacolari. Lo dirà la storia.
Una volta scrissi che se io avessi avuto lo stesso appoggio di Renzi a quest’ora sarei Imperatore di tutte le Galassie. E potete scommetterci che lo sarei diventato davvero.
E invece servirebbero scelte precise, servirebbe coerenza, che come etica è parola ormai in disuso. Servirebbe una porta sbattuta in faccia.
In merito a questo mi dispiace (per lui, naturalmente) non condividere l’opinione di Bersani, che pure stimo profondamente, quando sostiene che serve una soluzione per superare i veti.
Anche no, caro Pierluigi (e qui il caro è sincero). Anche no.
Non potrà essere accolto come il figliol prodigo, perché a questo livello di misericordia non ci sarebbe arrivato nemmeno Gesù Cristo in persona dopo quello che ha fatto al partito, e i veti si devono mettere.
Eccome, se si devono mettere.
Si chiama appunto avere delle idee, portarle avanti con coerenza e nel rispetto degli elettori.
Già, gli elettori, categoria di cui a quanto pare non frega più un cacchio a nessuno, tutti intenti come sono nei loro squallidi lacchezzi di bottega e nel compiacere ben altri poteri.
Quanto alla posizione del Movimento in merito a questo ritorno letale, non vedo troppa chiarezza nemmeno lì. Non vedo veti nemmeno in questo caso, altrimenti si dovrebbero sbattere le stesse porte in faccia di prima e togliersi dai cog*ioni, e il campo largo se lo facciano da soli.
Vedo invece problemi enormi di conflitti interni che potrebbero segnarne la fine una volta per tutte.
Sentire Grillo che accusa Conte di personalismo potrebbe essere la battuta del millennio, ma qui di ridere non ne ha voglia più nessuno.
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Orso Grigio