Kursk a rischio trappola e i primi F-16 ucraini in azione

DI ENNIO REMONDINO

 

Dalla redazione di REMOCONTRO –

Quando Kursk si rivelerà una mossa militare sbagliata. Terzo giorno di bombardamenti russi a tappeto, la vendetta russa per l’invasione di Kursk mentre le forze di Mosca avanzano nel Donetsk. La manovra di Kiev è un successo, ma quei soldati servivano per difendere il Donbass. Biden parla di «attacchi scandalosi» mentre Pechino si preoccupa per le azioni ucraine «al territorio russo con le armi fornite dall’occidente».
La ‘prima volta’ degli F-16 ucraini. Le forze armate ucraine avrebbero impiegato per la prima volta in un contesto bellico gli aerei da combattimento F-16 consegnati dai paesi occidentali dei quali ne sarebbero operativi non più di una mezza dozzina. Operativi dall’Ucraina o altrove?

La ‘prima volta’ degli F-16 ucraini

Lo ha vantato lo stesso Zelensky. Impiego operativo il 26 agosto dopo l’attacco russo contro le infrastrutture energetiche dell’industria militare ucraina. Il presidente non ha fornito dettagli sull’uso dei velivoli, numero degli aerei coinvolti, gli aeroporti da cui sono decollati e dove sono atterrati: tema spinoso tenuto conto dei sospetti che gli aerei con le insegne ucraine operino da basi in Moldova, Romania e Polonia per sottrarsi agli attacchi. Se venisse confermato l’impiego di aeroporti in nazioni neutrali o aderenti alla NATO il rischio di rappresaglie russe sarebbe concreto e giustificato dal coinvolgimento diretto delle nazioni che ospitano i velivoli di Kiev.

L’attacco alla Russia

Gli sviluppi sui campi di battaglia: l’esercito ucraino continua a rivendicare successi nella regione russa di Kursk. Fonti russe rivelano al contrario un costante aumento delle perdite subite dagli ucraini, che avrebbero ormai cessato di avanzare e senza una linee di difesa, esposte al concentramento di fuoco aereo e di artiglieria russo. Riscontri impossibili. La mappa sopra, pubblicata su Analisi Difesa e aggiornata quotidianamente dall’Institute of the Study of the War (ISW) statunitense mostra un ridimensionamento dei territori controllati dagli ucraini rispetto ai giorni precedenti.

Kursk d’orgoglio ma obiettivo militare fallito

l comandante generale delle forze ucraine, il generale Syrsky, il 27 agosto ha ammesso che uno degli obiettivi principali dell’Ucraina a Kursk era di distogliere le forze russe dal fronte del Donbass, ma l’obiettivo sembra essere fallito. Secondo il comandante ucraino, la Russia ha schierato nella regione di Kursk circa 30 mila militari, ma Mosca sta incrementando continuamente anche le forze impegnate nel settore critico di Pokrovsk dove gli ucraini perdono terreno ogni giorno. Notizie sui canali Telegram russi, in corso un’incursione di un battaglione di 500 soldati ucraini anche nella regione di confine di Belgorod.

I russi alle porte di Pokrovsk

Negli ultimi giorni le forze russe hanno accelerato l’avanzata verso la roccaforte di Pokrovsk, settore dal quale gli ucraini hanno ritirato alcuni tra i loro migliori reparti per l’offensiva di Kursk. Ieri Mosca ha annunciato il controllo di Orlovka, 15 km da Pokrovsk, importante snodo logistico per le Forze armate ucraine. Dopo mesi di relativa stasi e interesse decrescente verso le vicende belliche le ultime settimane hanno fatto registrare un’accelerazione militare coincisa con le prime aperture ucraine a una conferenza pace con Russia e Cina, rileva Sabato Angieri sul Manifesto.

Ora è Mosca a dire no alla trattativa

«Non è il momento di parlare di negoziati» afferma il ministro degli esteri Lavrov, dopo la mini invasione nel Kursk. Zelensky spiega l’improvviso cambio di direzione dell’azione ucraina, dall’ipotesi trattativa al contrattacco in territorio nemico, e ora annuncia che presto presenterà una proposta di pace ai candidati alle presidenziali Usa. Nell’attesa di sviluppi sul fronte diplomatico, ‘Ukrainska pravda’ esalta il test del primo missile balistico interamente prodotto in Ucraina che è andato a buon fine.

33 anni di indipendenza e quasi tre anni di invasione

Ieri l’annuncio della liberazione di 115 prigionieri in uno scambio con Mosca: uno dei primi frutti certi dell’incursione ucraina a Kursk. Mentre Biden, per l’occasione della indipendenza ucraina, fa dono di altri 125 milioni dollari in armi e il sostegno della sua presidenza. Poco più di due mesi dal cambio. E ora emerge una cosiddetta “coalizione dei droni”, gruppo di paesi guidato da Regno Unito e Lettonia, attivi per rifornire Kiev dei velivoli pilotati da remoto, la nuove armi delle guerre al risparmio.

Auguri sospetti e minaccia Zaporizhzhia

“Curiosamente, a far gli auguri all’Ucraina indipendente non sono solo gli alleati ma anche la Bielorussia di Lukashenko e l’Iran. Auguri sospetti e notizie preoccupanti. La crisi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia nelle mani delle forze russe dove un guasto ha causato il distacco dalla rete elettrica ucraina per 24 ore. L’Aiea, l’agenzia internazionale dell’energia nucleare avverte le parti del rischio di una catastrofe nucleare europea senza che nessuno lanci una bomba atomica.”

Mappa di copertina da Limes

 

Articolo di Ennio Remondino, dalla redazione di

29 Agosto 2024