DI GIANFRANCO ISETTA
Canto Pellerossa
L’albero che rivela
il suo silenzio
per nesso casuale,
filtra un’eco di vuoti
su una luna di foglie
cadenti
E sorprende il fruscìo
dei germogli
in una lingua inattesa
che avvolge
nella folta distesa
dei giorni,
un mondo lieve che muove
e si muta.
Mi resta in attesa
la strofa in sospeso
come all’ultimo fiato, (*)
nascosta.
(*) verso di Alessandra Paganardi
Gianfranco Isetta