Ci riprovo…

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Più volte da questa pagina mi sono rivolto a Conte, a volte per appoggiarlo, altre per criticarlo tirandomi addosso le ire dei talebani a prescindere, e altre volte ancora perfino con la pretesa di dargli dei consigli.
Una pretesa del tutto a salve perché di certo non mi sono mai aspettato riscontri, né attenzioni né tantomeno risposte. E infatti non c’è mai stato niente di tutto questo, nemmeno di rimbalzo.
Credo che sia troppo preso dalle sue cose per prestare udienza alla pagina di un cog*ione come me.
Così anche questa volta parlerò a vuoto, ma va bene uguale.
Ve l’ho già detto: faccio quello che posso.
E lo faccio comunque.
Il modo in cui Conte sta gestendo questa pagliacciata del ritorno di Renzi nel campo largo è quello giusto, mi va bene.
Spero che la sua intransigenza sia almeno pari alla mia e che la sua determinazione non abbia cedimenti.
Sì perché dall’altra parte, la gaudente Schlein si mostra invece talmente possibilista che viene da chiedersi quanto ci abbia preso per il culo fino ad oggi (e se avete seguito l’intervista di poche ore fa su la7, dentro le mille parentesi aperte per rendere le sue risposte ancora più fumose, quelle prese di culo c’erano nascoste proprio tutte: dalla guerra alle armi a Renzi, appunto).
Quindi, se le cose stanno così si può mollarla anche subito. Anzi, si deve, perché i presupposti per farlo ci sono già in abbondanza. E’ tutto chiaro.
Che corra pure da sola e si vada serenamente a schiantare, lei e quello che resta del pd.
Il Movimento dovrà fare altrettanto, in totale coerenza e fuori da qualsiasi intrallazzo, e se proprio dovrà vendere i suoi voti come la più squallida delle baldracche, lo farà dopo, a bocce elettorali ferme, a chi offrirà di più.
Rimanere dentro questa alleanza di zombie significherebbe la fine definitiva dei 5S, ammesso che nel frattempo non ci pensi qualcun altro (si legge Grillo).
Di sicuro far parte di questa lurida ammucchiata significherebbe la mia assenza dai seggi elettorali.
E temo anche quella di molti altri che la pensano come me.
Nessun problema, certo, ci saranno i miliardi di voti renziani a compensare certe piccole defezioni, il campo largo vincerà finalmente a mani basse e finalmente il governo di destra verrà mandato a casa per lasciare il posto a un altro di destra uguale a quello, però antifascista, ca*zo!
Vuoi mettere.
Certo però che sarebbe un bel testacoda.
Io che ho sempre invitato a votare, anche a costo di scegliere solo il meno peggio, e di turarsi il naso perché è giusto farlo, dovrei prendere atto che l’aria è diventata talmente irrespirabile e i miasmi che si levano da quella cabina talmente tossici che non basterebbe nemmeno una maschera antigas, altro che turarsi il naso, e allora mi vedrei costretto a stare a casa, perché, l’ho già detto, c’è un limite a tutto.
Ma alla fine sarebbe perfino giusto così. Col Movimento avevo ripreso convintamente a votare e quel fetore mi pareva tornato finalmente respirabile, e col Movimento smetterei.
E stavolta sarebbe per sempre.
O me o lui, insomma. Non potrei accettare mischiamenti con quell’essere nemmeno attraverso la punta di una matita su una scheda.
Lo so che il mio aut aut fa ridere. Ma se perfino Renzi e Calenda dettano condizioni posso farlo anch’io. I miei tre o quattro voti li sposto come loro.
Magari fatelo anche voi, di dettare condizioni.
Hai visto mai che qualcuno ci legga e glielo racconti.
La mia paura è sempre quella, di un film già visto troppe volte.
Quello che dietro ogni idea, anche di quelle che sembrano le migliori, ci sono gli uomini.
E gli uomini sono quasi sempre piccoli, compromessi, pavidi, vittime del proprio narcisismo e schiavi delle loro stesse ambizioni, hanno cuori affannati e mani poco adatte a coltivare quelle idee e farle fiorire.
E quelle idee muoiono.
Come diceva un Maestro “c’è una fine per tutto, e non è detto che sia sempre la morte”.
Orso Grigio