DI NICOLA FRATOIANNI
All’inizio del mese di agosto, sui social di Sinistra Italiana, abbiamo fatto una domanda che si fa spesso all’inizio delle vacanze: “che fai a Ferragosto?”.
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Lo abbiamo fatto per restituire una narrazione differente da quella dei social che ci vogliono sempre felici, in vacanza e spensierati.
Il risultato è stato sorprendente.
Sono arrivate centinaia e centinaia di risposte e di commenti.
Tante storie di rinunce, di riscatto, di impegno politico, di lavoro precario e di volontariato.
Un grido di dolore ma anche di resistenza, una cartolina dal paese reale.
Ci ha scritto chi non può permettersi le vacanze per un reddito troppo basso e chi passa le ferie in ospedale perché malato, chi assiste un parente e chi trova piccole gioie nelle città chiuse per ferie. Ci ha scritto chi per le feste lavora per scelta e per far quadrare i conti e chi ha preferito fuggire all’estero per trovare condizioni di lavoro più dignitose. Ci ha scritto chi ha dovuto rinunciare al riposo perché ha speso i risparmi per farsi visitare o per curarsi. Ci hanno scritto tanti anziani soli e senza servizi dedicati nelle città svuotate.
Alcune delle storie sono state pubblicate sui social di Sinistra Italiana durante il mese di agosto, vi invito a leggerle. Scorrendo questi scorci di vita ci è sempre più chiaro che un’alternativa più giusta e più verde è sempre urgente. Ogni giorno di più.
Buona lettura.