Tutti contro Netanyahu per la guerra di Gaza. Maxi sciopero e contestazioni paralizzano Israele

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Davide Manlio Ruffolo dalla redazione del giornale LA NOTIZIA –

Tutti contro Netanyahu per il mancato accordo sugli ostaggi. Maxi sciopero e contestazioni paralizzano Israele

Tutti contro Netanyahu per la guerra di Gaza. Maxi sciopero e contestazioni paralizzano Israele

Come largamente preannunciato, sono in corso le proteste e il maxi sciopero, letteralmente in tutto Israele, contro il governo di Benjamin Netanyahu per il mancato accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi. L’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv ha sospeso le operazioni a partire dalle 8 di questa mattina nell’ambito dello sciopero generale indetto ieri dal principale sindacato israeliano, Histadrout, per fare pressioni sul governo perché arrivi a un accordo per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas. Secondo quanto riportato da Haaretz, nell’ambito della protesta gli ospedali stanno operando con un orario ridotto e molte università e banche stanno partecipando allo sciopero.

Lo sciopero si tiene all’indomani delle manifestazioni di piazza tenute dopo il ritrovamento nella Striscia di Gaza dei corpi di sei ostaggi israeliani. Stando alle stime degli organizzatori, circa 300mila persone sono scese in piazza ieri sera a Tel Aviv e altre 200mila nel resto del Paese per chiedere al governo Netanyahu di adoperarsi per il rilascio degli altri ostaggi ancora in mano ad Hamas.

Tutti contro Netanyahu per la guerra di Gaza. Maxi sciopero e contestazioni paralizzano Israele

Proprio sul ritrovamento dei cadaveri dei sei prigionieri israeliani è stato commentato da un alto funzionario di Hamas, secondo cui il vero responsabile della loro morte è il primo ministro di Israele Netanyahu che continua a porre condizioni irricevibili per la tregua. “La risposta di Netanyahu alla nostra accettazione del documento presentato dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è stata evasiva, seguita dall’imposizione di diverse nuove condizioni. Netanyahu ha insistito per tenere il controllo del corridoio Filadelfia e di Netzarim. Si è rifiutato di rilasciare i nostri prigionieri anziani che scontano l’ergastolo”, ha detto al-Hayya all’emittente Al Jazeera.

“Non siamo interessati a negoziare le nuove condizioni di Netanyahu. Il movimento decide di non scendere a compromessi sulla proposta del 2 luglio”, ha concluso il funzionario di Hamas.

 

Dalla redazione del giornale 

2 Settembre 2024