Ma che storia è questa?

DI SALVATORE GRANATA

 

Non è in questi giorni, con il caso Sangiuliano, che il governo Meloni ha perso credibilità.
No. Era già non credibile fin dalla campagna elettorale.
Poi. È stata solamente un’escalation di assurdità e conferme, con “gaffeur e cartoni animati” di ogni sorta a occupare ruoli di prestigio, con un sottosegretario che ha avuto beghe per la scomparsa di un quadro, un altro fenomeno che ha fatto scomparire documenti secretati, una ministra che ha praticamente raggirato l’INPS, un ministro che ferma treni illegittimamente, un irresponsabile che a Capodanno ha sparato nei coyotes a un camerata, una pregiudicata in parlamento e un pregiudicato in Europa.
Oggi Meloni ha detto senza pudore che “stanno facendo la storia”. Che sono vietati errori e passi falsi. Perché peggio di così cos’altro potevano fare? Al massimo una storia su Instagram possono fare. Anche più di una.
Io dico che la Storia, la vera storia, e di conseguenza la differenza, la possiamo fare noi.
La possono fare soprattutto gli astensionisti. Questi ultimi devono veramente cercare alternative alla loro disaffezione elettorale, perché il non voto non va bene.
Favorisce non solo tutti questi personaggi, coadiuvati da una stampa malata, ossequiosa e servile, ma i loro programmi nefasti che non mirano a migliorare le condizioni socio-economiche del ceto-medio basso, bensì a stabilizzare o accrescere soltanto quelle dei furbetti, dei ricchi e dei loro amici.
Facciamoci in tanti un esame di coscienza e troviamo la chiave giusta per scardinare questa drammatica condizione di stasi, rassegnazione e sudditanza nei confronti di lorsignori.
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Salvatore Granata