“Il ministro sono io”. Le dimissioni presentate e, questa volta, accettate

DI CLAUDIA SABA

 

In un intervista rilasciata ieri a La Stampa, in cui viene chiesto alla dottoressa Boccia il perché delle registrazioni da un certo punto in poi, lei risponde:
«Perché Sangiuliano mi ha detto una frase che mi ha colpito molto. Ha detto: “lo sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”».

Maria Rosaria Boccia dopo aver capito che Gennaro Sangiuliano non avrebbe lasciato la moglie Federica Corsini ha iniziato a pubblicare audio, mail e screenshot che sembrerebbero provare il suo ruolo nel ministero.
Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stata proprio la moglie del Ministro a chiedere al marito di interrompere la collaborazione lavorativa con Maria Rosaria Boccia, forse sospettando la relazione extraconiugale.
Quello che stupisce è che ad attaccare la dottoressa Boccia con spregevoli commenti sui social, siano proprio quelle donne che da anni si battono il petto per affermare la parità di genere ovunque.
Donne che nei convegni in vari luoghi istituzionali, esortano altre donne a registrare e filmare tutto perché altrimenti non verrebbero credute nelle sedi opportune.
Ecco, proprio adesso che questa donna libera, la dottoressa Boccia, e sottolineo libera, a differenza del ministro, uomo sposato, ha fatto quello che da anni queste paladine consigliano di fare, ora invece sono lì a puntare il dito, a giudicarla e criticarla perché ritenuta una ricattatrice opportunista.
No, non è questo che ci si aspetta da chi si proclama femminista e paladina “di tutte le donne” in pubblica piazza.
Questa è la solita storia di donne contro le donne.
Di quelle che provano ad alzare la testa però.
Per le donne più fragili, e quindi più facili da controllare, ci sono sempre.
Intanto, poco fa, il Ministro entra a palazzo Chigi.
Dimissioni presentate e, questa volta, accettate.

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Claudia Saba