Le banche Samaritane

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Leggo ora questo comunicato ANSA da parte dell’associazione bancaria Italiana (ABI) : “Disponibili a misure temporanee per liquidità Stato.”
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Che dire, Dio vi benedica! Avanti sudditanza italiana, patrioti rampanti, si stenda immediatamente un tappeto rosso alle banche di cui nessuno conosceva il lato umano. Ma con Meloni nei palazzi anche un orca assassina diventerebbe un acciuga o una gattina.
Gli istituti di credito, notoriamente famosi per l’estrema generosità con cui “sottraggono” proprietà a cittadini che non possono sostenere le rate del mutuo oltre condannarli per anni alle black list dei controllori dei credit scores, si dichiarano disponibili a offrire liquidità allo stato esangue ma incapace di tassare extraprofitti miliardari. Insomma pare che le banche dettino l’agenda di politica finanziaria alla capacissima Meloni. “Cose da pazzi”…
Tutto ciò concorre a consolidare il quadro tragicomico dipinto dal governo del paese di Pinocchio. E se si tratta di cavolate “melius abundare quam deficere” dicono i latini a Palazzo Chigi.
Tra le varie cose l’iniziativa tempestiva delle banche, davanti a ovvie critiche su plateali favoritismi da parte dell’esecutivo mentre i cittadini sono strozzati dalla pressione fiscale, è piuttosto sospetta. Insomma non è possibile che “una de noi” si chini pure alla banche perché poi, dato che vive a 90, politicamente parlando eh, non si fraintenda, la schiena si “spiezza in due”.
Il comunicato infatti non chiarisce nulla sulla genesi delle misure estemporanee perché se saranno le banche a prenderle, tutto si tradurrà in prestiti bancari concessi allo Stato, non certo in tasse. E Meloni è notissima per il suo spirito imprenditoriale, coglierà l’occasione al volo per farsi apprezzare. L’Italia del miracolo meloniano infatti deve rendere conto alla BCE del suo debito pubblico esorbitante e fin ora se l’era cavata con l’ombrello dell’istituto centrale. Ma la pacchia è finita da un po’ con risultati drammatici per le casse dello Stato. La BCE non ha alcun interesse ad acquistare titoli con alti rendimenti se le garanzie di crescita italiana sono al lumicino. Questo comporta naturalmente meno disponibilità di cassa e politiche in deficit esagerato che portano a procedure di infrazione. Come fare? Niente panico ci vengono in aiuto le banche! E in che modo? Accordandosi per le tasse sugli extraprofitti? Si solo ufficialmente se la misure sono temporanee ma solo se lo Stato accetterà contestualmente prestiti miliardari a tasso agevolato. E attenzione, questo non ci verrà raccontato ma è scontato. La strategia è molto semplice: Meloni e le banche devono fare un figurone davanti a milioni de rincojoniti. Ecco quindi il comunicato dell’ABI sapendo che le banche hanno solo da guadagnare da un debitore formidabile: Lo Stato.
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Gioacchino Musumeci