Cattivo gusto? Si ma anche tanta cattiveria gratuita

DI MARINO BARTOLETTI

 

Il 25 scorso sarebbe stato il 45mo compleanno di Michele Scarponi, un campione non solo di ciclismo, ma anche di lealtà, di simpatia, di altruismo e di gioia di vivere. Chissà cosa risponderebbe a Vittorio Feltri che – certamente per una penosa coincidenza, ma con un “tempismo” davvero degno di miglior causa – ha detto che i ciclisti gli piacciono solo “quando vengono investiti”.
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Chissà che gli direbbero la moglie, i figli, i genitori e i fratelli di Michele (per non parlare di tutti quelli che l’hanno pianto in Italia e nel mondo) che un sabato mattina di primavera lo hanno visto in mezzo a una strada sotto a un lenzuolo bianco. “Investito”, appunto. Mentre stava facendo il suo lavoro
“È stata una battutaccia – ha tenuto a precisare in serata – ma io non chiederò scusa, perché non ho offeso nessuno”.
Sinceramente non so, fra le due frasi, quale sia la peggiore. Ma davvero Feltri non ha un amico o un collega sincero che gli voglia bene e gli metta una mano sulla spalla invitandolo perlomeno a scrivere due righe di scuse? Ma ha idea del dolore che ha smosso con quella “battuta”? Del funereo e brutale cinismo che ha manifestato?
PS Se possibile c’è una cosa che mi addolora più ancora della barbarie di questa tristissima vicenda: che ci sia gente che la pensa come lui!
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Marino Bartoletti