Israele alla vigilia della vittoria

DI PAOLO DI MIZIO

 

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Prevedo che l’Iran, oltre a trasferire migliaia di soldati in Libano a fianco dell’Hezbollah, lancerà un attacco missilistico su Israele con migliaia di testate. È quello che Netanyahu vuole per scatenare la guerra definitiva, finale, che servirà a cancellare l’Iran, l’unico vero pericolo per lo Stato ebraico.
Prevedo che l’attacco congiunto di Israele-Usa lascerà almeno un milione di morti in Iran. La sproporzione delle forze è di 100 a 1 o forse 500 a 1. Israele pagherà un prezzo che, al confronto, si potrà definire quasi irrisorio.
Tutto questo sta avvenendo nel momento peggiore per l’Iran, perché non è pronto, non ha sviluppato l’atomica e non ha definito con la Russia un patto di sostegno bellico.
A sua volta la Russia è impelagata nella palude ucraina e ha le mani ampiamente legate. O il Cremlino si deciderà a far finire la guerra ucraina rapidamente in un modo o nell’altro o perderà molto terreno nel mondo, perché tutti i suoi alleati – di cui l’Iran è il maggiore – saranno annichiliti. Per primo l’Iran con i suoi bracci armati – Hezbollah, Houti dello Yemen e milizie sciite dell’Iraq – e poi toccherà alla Siria, che egualmente sarà distrutta in modo radicale.
L’Arabia Saudita e gli Emirati, vedendo la Russia sul lato dei perdenti, si allontaneranno da Mosca.
Spero di sbagliarmi, ma temo di non essere lontano dalla realtà delle forze in campo, salvo imprevedibili mosse della Russia e, ancora più improbabili, della Cina.
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Paolo Di Mizio