Il tema unico resta sempre lo stesso: disarmare la guerra

DI MICHELE PIRAS

 

Improvvisamente avete scoperto che è in corso una guerra, quando per un anno intero avete “pregato” inascoltati Israele di cessare il fuoco e li avete “gentilmente” invitati a non entrare coi carri armati, dopo 41mila morti nella Striscia di Gaza, 20 mila bambini trucidati, mesi si schermaglie con Hezbollah trasformate progressivamente in attacchi aerei e in una invasione di terra, adesso “intimate” all’Iran di fermare l’escalation.
Dopo decenni di occupazione della Palestina, attraverso il lavoro incessante, condotto su entrambi i lati degli opposti estremismi, per distruggere il processo di pace iniziato a Oslo, nella pretesa negazione di uno Stato indipendente per i palestinesi, nei campi profughi della diaspora e della disperazione, nella politica devastante dell’assedio, degli insediamenti, del fanatismo religioso, dei pogrom e dell’apartheid, è germogliato il seme avvelenato del 7 ottobre.
L’estremismo religioso e il fanatismo nazionalista è il frutto marcio e al contempo la radice di questo stato di cose, ovunque e sotto qualsiasi forma esso si manifesti.
L’inerzia del cosiddetto Mondo libero, la silenziosa connivenza che ha armato e consentito anni di sistematica violazione del diritto internazionale, ne sono il vero detonatore.
È sempre brutto dire che c’era chi l’aveva detto, ma in fondo è così e non ci voleva la sfera di cristallo per capire che il massacro in corso, le uccisioni mirate, le esplosioni simultanee di cercapersone e walkie talkie, avrebbe condotto fino a qui: al coinvolgimento diretto di altri Paesi dell’area, all’intervento dell’Iran.
E ora il tema sarebbe proteggere Israele, quando si è totalmente eluso quello della protezione internazionale dei civili, palestinesi quanto libanesi.
Il tema – anche adesso che il Mondo va a fuoco e che se ne accorgono anche i belli addormentati nel bosco – resta quello di sempre: disarmare la guerra, resta che gli struzzi d’Europa e di tutto l’Occidente tolgano immediatamente la testa dalla sabbia, perché la pace, l’uguaglianza e la giustizia sono l’unico vero scudo contro la carneficina, l’unica vera sicurezza, l’unica efficace arma difensiva.
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Michele Piras