Più “bella dentro”

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

C’era una volta in paese lontano, una leader politica che, secondo qualcuno, era più bella dentro che fuori, ma che era contraria a tutto. Una leader che faceva opposizione a tutto.
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Lei gridava come una invasata nel parlamento di quel paese e prometteva di tutto a tutti. “Se ci fossi io al governo”, urlava, “tutti avrebbero i capelli, avrebbero tutti i denti, sarebbero alti almeno un metro e ottantacinque, gli uomini sarebbero muscolosi e attraenti, le donne formose, attraenti, sexy ed eternamente giovani”.
La trovavano simpatica. Si dichiarava donna, madre, cristiana e amica di tutti. “Una di voi” diceva sempre.
La gente le credette sempre di più. “Basta con le accise, le tasse, i balzelli. Se ci fossi io al governo vi darei mille euro con un click”, urlò coperta dagli applausi di chi pensava che fosse tutto vero.
“Farò accordi con il Padreterno”, disse, “e invece dell’acqua farò piovere caffè per chi chiederà caffè, champagne a chi chiederà champagne, vodka per chi chiederà vodka, acqua per i contadini soprattutto in Sicilia. Basterà chiedere e indicare la preferenza su un menu fatto apposta”.
Si lamentava di tutto.
Della cassa integrazione che non arrivava, dei migranti che arrivavano a migliaia, perfino del tempo. “Piove governo ladro!”, gridava con le vene del collo gonfie e rossa paonazza. Come sempre capita, ci fu il momento in cui fu chiamata a realizzare le promesse.
Realizzò il suo sogno e divenne presidente di quel governo che aveva tanto desiderato. E, come se fosse stata trafitta da un raggio divino, cambiò. Si convertì. E cominciò a volere dagli altri quella comprensione che lei non aveva mai dato.
I calvi rimasero calvi, gli sdentati non ebbero i denti. C’erano quelli alti ma, esattamente come prima, i bassi rimasero bassi. I brutti rimasero brutti. I rachitici rachitici. Le donne non attraenti continuarono a non attrarre e, tristemente, continuarono a invecchiare. Il “click” non venne introdotto e non piovve affatto. Né acqua, né caffè, né vodka. Del menu promesso nessuna traccia. I migranti arrivarono quattro volte di più. Solo sulla cassa integrazione ci fu un chiarimento. Non solo arrivava ma, a quanto dicono alcuni giudici, c’era chi se ne appropriava indebitamente truffando l’INPS. Una donna di nome Santanchè. E lei per cancellare la sua falsa lamentela, la nominò ministro.
I poveri diventarono più poveri. I ricchi, però, diventarono più ricchi.
Le tasse invece di diminuire aumentarono. Ma solo per i poveri. Quelle che riguardavano i ricchi vennero tolte a suon di condoni.
L’Europa, che lei aveva tanto osteggiato, divenne padrona del suo paese, dando a lei un incarico di “gestione” come si fa con i bar, al prezzo modico di 12 miliardi di euro l’anno. Il contratto venne chiamato “patto di stabilità” e lei lo firmò abbracciando chi glielo fece firmare.
E le accise sulla benzina? Totalmente dimenticate nella prima fase. Ricordate poi. Per aumentarle.
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Giancarlo Selmi