Io sto con Luciano Vasapollo

DI GIORGIO CREMASCHI

GIORGIO crEMASCHI

 

Mentre i treni e le stazioni continuamente si bloccano, il più inutile e dannoso ministro dei trasporti della storia della Repubblica va in televisione per chiedere il licenziamento di un professore universitario.
Qualche giorno fa su Rete 4 Matteo Salvini, sollecitato dal conduttore Del Debbio, ha chiesto il licenziamento di Luciano Vasapollo, professore di economia alla Sapienza di Roma.
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Premesso che Salvini farebbe fatica a capire anche la copertina di uno dei tanti libri scritti da Vasapollo, la richiesta di cacciarlo dalle università è stata motivata con quello che sarebbe “incitamento all’odio” da parte del professore verso i giovani.
Vediamo infatti nel servizio presentato nella trasmissione il nostro Luciano – ebbene sì mi autodenuncio egli è un mio carissimo amico oltre che compagno di lotta – dichiarare in una assemblea studentesca che Israele è uno stato terrorista.
Prima di tutto qui c’è una operazione di mistificazione fatta dalla trasmissione, perché non si dice che Vasapollo sta intervenendo liberamente in una assemblea estranea ai corsi di studio, cioè non sta esercitando il suo ruolo di docente, ma quello di libero cittadino.
Invece uno sprovveduto potrebbe credere che alla Sapienza di Roma si faccia lezione così, con danno evidente non solo per Vasapollo, ma per tutta l’Università romana.
In secondo luogo, quanto al merito delle affermazioni di Vasapollo, cioè l’accusa ad Israele di essere uno stato terrorista, esse sono pienamente legittime e all’ordine del giorno.
È bene ricordare che lo stato di Israele è a processo per genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia de L’Aia. E si conceda che il genocidio è un reato ancora più grave del terrorismo.
Quanto a questa accusa specifica, beh come altro si può definire una organizzazione che predispone l’esplosione a distanza di migliaia di cercapersone, incurante di tutte le persone che possano esserne colpite? Questo è puro terrorismo tecnicamente, giuridicamente e moralmente; e se è uno stato a compierlo, questo è uno stato terrorista.
Evidentemente chi accusa Vasapollo di chissà quale nefandezza ignora che l’accusa di terrorismo verso lo Stato di Israele sia di attualità in tutte le sedi istituzionali del mondo, a partire dall’ONU, e che da ultimo essa sia stata formulata persino nel parlamento della Polonia.
Salvini e Del Debbio hanno il diritto di pensarla diversamente, ma non possono imporre il loro sostegno ad Israele con la demonizzazione mediatica o addirittura con la minaccia di licenziamento. L’ultima volta che in Italia si sono licenziati dei professori universitari per le loro opinioni è stato negli anni trenta del secolo scorso. Oggi il maccartismo filo israeliano vuol tornare lì?
Sinceramente sono indignato per la violenza gratuita ed ingiusta dell’aggressione televisiva all’amico e compagno Vasapollo, tanto più da una trasmissione che a volte mi ha invitato e nella quale, pur in un ambiente chiaramente su ben altre posizioni, ho potuto dire la mia.
Che Salvini sia pessimo da ogni punto di vista è risaputo, ma che in tv possa chiedere tra gli applausi di licenziare un docente al quale non è degno neppure di allacciare le scarpe, è davvero troppo. Ed è un segnale di dove ci stia portando il sostegno diretto o indiretto al genocidio e al terrorismo di stato di Israele.
Solidarietà a Luciano Vasapollo e pieno sostegno alla tutela della sua e della nostra libertà.
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Giorgio Cremaschi