Israele spara su Unifil e due basi italiane e decide sull’Iran

DA REDAZIONE

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Da REMOCONTRO –

Spari sul quartier generale Unifil a Naqoura, in Libano. Colpite anche due basi italiane. L’Onu: attacco «intenzionale». Unifil, nessun dubbio: «Il carro armato ha puntato su di noi». Due caschi blu indonesiani feriti. Nessuna scusa da Israele: «Spostatevi 5 km più a nord, il nostro esercito farà ciò che è necessario». Militari italiani sotto tiro. Crosetto: «Inaccettabile, possibile crimine di guerra».

 

Delirio d’onnipotenza da guerra permanente

«Un carrarmato Merkava delle forze armate israeliane ha sparato verso una torre di osservazione del quartier generale dell’Unifil a Naqoura, colpendola direttamente e facendo cadere i due caschi blu indonesiani che in quel momento erano di vedetta». La dichiarazione di Unifil non lascia spazio a dubbi: i colpi sono stati sparati su quell’obiettivo. Uno dei militari italiani all’Ansa: «Ero sotto la torretta. C’è stato un primo colpo che ci ha sfiorato. E poi quello che ha preso in pieno il posto di osservazione. Non è possibile che sia stato un errore. Il carro armato ha puntato deliberatamente su di noi».

Attacco mirato all’Onu, senza ritegno

«I soldati israeliani hanno anche aperto il fuoco sulla base di Ras Naqoura, dove si trovano i soldati italiani, che in codice è indicata come Unp 1-31», racconta Sabato Angieri sul Manifesto, da quelle stesse postazioni bersaglio. «Qui hanno colpito l’ingresso del bunker e hanno danneggiato dei veicoli e un sistema di comunicazione. Subito dopo, un drone dello stato ebraico effettuava ricognizioni all’interno della base». Crosetto: «Inaccettabile, possibile crimine di guerra». Ministro immemore: l’8 marzo 2023 l’Italia ha appaltato la sua cybersecurity al governo Netanyahu (due giorni prima il capo dell’agenzia italiana si era dimesso per non firmare), ci Ricorda Alberto Negri. «Con la rete di intelligence israeliana presente da oltre 70 anni e l’alleanza con gli Usa Tel Aviv ci controlla ‘in diretta’».

Non un episodio isolato

E non si tratta di un episodio isolato, perché ha spiegato un ufficiale all’inviato, il giorno prima i soldati israeliani avevano «deliberatamente sparato sul perimetro esterno della base disattivando le telecamere di sorveglianza. A poca distanza, nella base indicata con il codice Unp 1-32A, mercoledì un’unità israeliana ha aperto il fuoco danneggiando l’illuminazione e una stazione di collegamento con il quartier generale». In entrambe le basi, militari italiani della Brigata Sassari. Valutazioni militare, «l’attacco di Israele alla missione Unifil ha l’obiettivo di costringerla a ritirarsi per non avere testimoni scomodi in vista di pianificazioni future dell’esercito di Tel Aviv in Libano».

E l’ambasciatore Onu insiste pure

L’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon, ma ha ribadito che «la nostra raccomandazione è che l’Unifil si sposti di 5 chilometri a nord per evitare pericoli mentre i combattimenti si intensificano e mentre la situazione lungo la Linea Blu rimane instabile a causa dell’aggressione di Hezbollah». Salvo le cannonate su Unifil. E la frase seguente suona come una minaccia, anche per i caschi blu: «Israele non ha alcun desiderio di stare in Libano, ma farà ciò che è necessario per costringere Hezbollah ad allontanarsi dal suo confine settentrionale in modo che 70 mila residenti possano tornare alle loro case» nel nord dello stato ebraico, ha aggiunto.

Quasi pronti per colpire l’Iran

La forma della democrazia anche in guerra per ordinare l’attacco, e da ieri sera il premier Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant sono autorizzati a decidere la data, gli obiettivi e le dimensioni dell’attacco contro l’Iran. Voto favorevole scontato, ci ricorda Michele Giorgio. «Non solo dalla maggioranza di governo, ma anche l’opposizione è a favore alla rappresaglia contro Teheran, e così l’opinione pubblica». Dopo il voto, i cacciabombardieri F-16 e F-35 potranno decollare in qualsiasi momento verso l’Iran. Nel mirino forse hanno anche le centrali atomiche iraniane, nonostante le insistenza Usa ad evitarlo.

Ciò che gli americani forse non sanno

Stando ai media locali, nel colloquio telefonico di mercoledì con Joe Biden, Netanyahu non ha presentato il piano completo della risposta di Israele a Teheran, e i comportamenti contro l’Onu in Libano non rassicurano.  Ma di questo ci informa tra poco Piero Orteca.

“Continua nel frattempo l’offensiva di terra israeliana a sud, quindi ancora e sempre Gaza. Ieri un attacco aereo su una scuola che ospita sfollati a Deir al Balah ha ucciso almeno 28 persone e ferito altre 54, tra cui donne e bambini, mentre al Kamal Adwan e altri due ospedali nel nord è stato intimato di evacuare entro 24 ore altrimenti subiranno un assalto. Israele sostiene di aver condotto un «attacco mirato contro terroristi» che avevano un centro di comando nella scuola. Cisgiordania occupata: ucciso il comandante del gruppo militante palestinese Jihad islamica nel campo profughi di Nur Shams. Mohammad Abdullah sarebbe stato ‘eliminato’ nel raid aereo israeliano sul campo di Tulkarem.”

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Articolo della Redazione di

11 Ottobre 2024