Un giornalista con la schiena diritta

DI SALVATORE GRANATA

 

Il vero Giornalista si riconosce nelle situazioni più imbarazzanti e indecenti e con grande dignità spiega il perché la TV e una parte di giornalismo in questo Paese sono senza spina dorsale.
E in questo caso specifico non può non riconoscersi in uno dei giornalisti di punta de Il Fatto Quotidiano, Gianni Barbacetto.
L’Uomo Gianni, ancor prima che professionista, ospite da Parenzo, l’amico di Cruciani, a L’Aria che tira, su La7, ha protestato per l’atteggiamento spavaldo in studio dell’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, dimessosi per l’inchiesta giudiziaria che lo ha coinvolto.
“Sono molto imbarazzato, ha esordito Barbacetto,  perché sono costretto a stare qui a sentire uno che mi fa la morale e che ha appena patteggiato una pena a due anni e un mese per corruzione”.
Barbacetto ha poi spiegato cosa significa il patteggiamento:
“Il giudice ha l’obbligo di verificare se c’è il proscioglimento, cioè se ritiene innocente la persona coinvolta, dopodiché accetta il patteggiamento. Si tratta di un’ammissione di responsabilità”.
E infine, parlando ancora di Toti lo ha “trattato” con classe, ha lasciato il conduttore, l’altro ospite e la trasmissione con un palmo di naso e le parole:
“Il problema non è quello che dava agli imprenditori, ma la richiesta, in cambio, di soldi per la campagna elettorale. Ha messo la propria carica di presidente della Regione al servizio degli imprenditori per avere soldi e finanziamenti. Questo è inaccettabile. Ed è inaccettabile stare qui a farsi fare la morale da questo personaggio. Non voglio far parte di questo teatrino, me ne vado”.
La battuta finale di Parenzo che in Italia non ci sia ancora la pena di morte (a giustificare l’atteggiamento aggressivo di Barbacetto nei confronti di Toti) è tipica di un democristiano che ottiene conduzioni televisive e radiofoniche, baciando le pantofole di Confindustria e di Cairo.
Grande Gianni. Hai detto quello che pensa tutta la gente onesta, vilipesa ed umiliata da chi, dai posti di potere si permette di sbeffeggiare chi le leggi le osserva doverosamente e civilmente.
CHAPEAU.
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Salvatore Granata