Il Ministro della Cultura dal “pensiero solare”

DI MICHELE PIRAS

 

Sbagliate a chiamarla supercazzola e non c’è davvero nulla da ridere delle performance di Alessandro Giuli al salone del libro a Francoforte, del suo outfit e del suo eloquio che sfoggia nei convegni e in Parlamento, di quell’atteggiamento altezzoso, saccente, fastidioso, da signorotto settecentesco.
Il Ministro della Cultura, quando parla di “pensiero solare” si riferisce al pensiero di Julius Evola, filosofo ed esoterista, simpatizzante del fascismo e del nazionalsocialismo, teorico di una visione di società gerarchica, aristocratica e spirituale, riferimento di una destra ultra-reazionaria e antidemocratica.
Un intellettuale che il fascismo lo criticava da destra, in pratica.
Un vezzo? Non credo.
Il Ministro della Cultura della Repubblica italiana – a quanto pare – immagina una sovranità di illuminati aristocratici come risposta alla “decadenza” della società contemporanea, al relativismo culturale, alla perdita (secondo lui) dei valori tradizionali.
Sarà pure complesso da decodificare e di certo a riderci un po’ sopra non si commette reato.
Ma quelle parole mascherano a mala pena una situazione agghiacciante e surreale.
Al Ministero della Cultura del Governo Meloni hanno messo un turbo-fascista, insomma.
Uno che ci farà rimpiangere persino Sangiuliano, la signora Boccia, le chat rivelate su Instagram e Times Square.
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Michele Piras