Italia razzista?

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Una cosa nessuno ha detto su questa pesante censura che il Consiglio d’Europa ha decretato contro l’Italia: La prima accusa di razzismo istituzionale e poliziesco fu formulata nel 2016, quando in carica c’era il governo di Matteo Renzi e agli Interni un fascista voltagabbana come Angelino Alfano.
Otto anni dopo il Consiglio ci ricorda che non abbiamo fatto un accidente per fermare quella deriva, al contrario l’abbiamo promossa prima con il governo Gentiloni (Interni a Minniti) e poi col Conte Uno (Interni a Salvini). Una pausa con i governi Conte Due e Draghi propiziata dal Covid senza che si sia fatto nulla per rimediare e infine il trionfo del razzismo e della xenofobia istituzionalizzata col governo Meloni e agli interni l’inutile Piantedosi.
Più che solida l’accusa, corroborata da un numero infinito di episodi vergognosi e dal successo travolgente di una “macchietta” umana e politica come il generale Vannacci, dagli amorosi sensi tra Meloni ed Orban e dalla nomina di La Russa, un fascista a tutto tondo in preda a convulsioni squadriste, alla seconda carica dello Stato.
Che cosa ci aspettavamo?
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Mario Piazza