Si dimette Francesco Spano, Capo-Gabinetto del Ministero della Cultura

DI MARIO IMBIMBO

REDAZIONE

 

È durato 10 giorni, Francesco Spano, come capo di gabinetto del ministero della Cultura. Era stato infatti nominato solo pochi giorni fa dal neoministro Alessandro Giuli nel ruolo che oggi è costretto ad abbandonare. La decisione sembrerebbe legata alla puntata di Report che andrà in onda domenica 27 ottobre.
Secondo alcune anticipazioni infatti, parrebbe che nel periodo in cui Francesco Spano ricopriva il ruolo di segretario generale presso il Maxxi, il suo compagno sarebbe stato assunto dal museo romano per una consulenza profutamente pagata. Ma lo scandalo della consulenza al compagno non sembra l’unico elemento della vicenda.
Infatti Il Fatto Quotidiano ha svelato una chat di FdI in cui sarebbero apparsi insulti all’ex capo di gabinetto per il suo orientamento sessuale (definito appunto “pederasta”). Spano era infatti precedentemente già finito nel mirino dell’associazione Pro Vita & Famiglia accusato di aver finanziato, quando era direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar), un’associazione Lgbtq.
Il ministro Giuli, nel suo sempre forbito italiano, ha commentato la vicenda parlando di un “barbarico clima di mostrificazione”. Resta solo da capire a chi si riferisse. Perché Report ha solo denunciato l’ennesimo “amichettismo” della destra che ormai l’abbiam capito fa lavorare solo amici, parenti e compagni (nel senso di compagni di vita, mica compagni di sinistra, non equivocate).
I veri mostri in questa vicenda a me paiono invece quelli della destra stessa e dell’associazione Pro vita pronti a veder “pederasti” ovunque ancora nel 2024 ed a criminalizzare l’omosessualità.
In fondo il povero Spano era solo uno che favorisce amici. Con chi va a letto non ci frega affatto. Ci accontenteremmo solo non offra a chi frequenta più che laute consulenze!!!
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Mario Imbimbo