Addio orgoglio italiano

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Può capitare a tutti di perdere il controllo e di insultare pubblicamente qualcuno.
A me è successo di recente nella mia trattoria preferita, non posso ripetere la dozzina di insulti che ho gridato all’indirizzo di un conoscente seduto a un altro tavolo. Non me ne pento perché ero furibondo a ragion veduta, finito il pessimo show mi sono scusato col titolare del locale e con gli altri avventori ma sono certo che in circostanze analoghe rifarei la stessa cosa. Oppure avrei potuto pentirmi per aver trasceso e in quel caso avrei, altrettanto pubblicamente, porto le mie scuse all’insultato.
Questo fa una persona decente, si assume la responsabilità delle proprie azioni. Un fascista no, il vicedirettore di Rai2 Paolo Corsini ce lo ha ricordato ieri chiamando “infame” Corrado Formigli davanti a milioni di ascoltatori senza che lui fosse presente.
E’ da vigliacchi ma ci potrebbe anche stare, pretendere invece che l’insulto fosse rivolto non a Formigli ma a un gradino sconnesso che l’avrebbe fatto incespicare va oltre la semplice vigliaccheria. Mentire così spudoratamente è la prova della puerile arroganza di chi uomo non lo è diventato mai e di chi considera tutti, amici e nemici, una massa di imbecilli.
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Mario Piazza