Report non è ancora cominciato, ma è già gara a sparare contro il programma di Ranucci

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Andrea Sparaciari dalla redazione del giornale LA NOTIZIA –

Da Gasparri a Mollicone, passando per Scalfarotto, tutti contro Report. La trasmissione di Ranucci tornerà in onda domenica su Rai 3.

Report non è ancora cominciato, ma è già gara a sparare contro il programma di Ranucci

Non è ancora andata in onda la prima puntata, ma già si è aperto il tiro al piccione sulla nuova stagione di “Report”, by Sigfrido Ranucci. Tacendo del nuovo terremoto scatenato tra le mura del ministero della Cultura solo con le anticipazioni del programma d’inchiesta – che ha determinato le dimissioni del capo di gabinetto del ministro Alessandro Giuli, Francesco Spanu, e lo scoppio della faida interna a Fratelli d’Italia -,  la puntata della trasmissione di Rai3 in onda domani ha acceso l’intero Parlamento.

Gasparri contro Report: pronti a denunciare

Ieri a sbraitare contro la messa in onda dell’inchiesta che ha portato alle dimissioni dell’ex governatore ligure, Giovanni Toti, a urne ancora aperte (in Liguria si vota anche lunedì prossimo), l’immancabile senatore Maurizio Gasparri, che ha parlato di “un atto illegale” e che ha invocato il blocco della puntata.

“È un atto illegale utilizzare una trasmissione Rai per fare propaganda elettorale, durante il silenzio elettorale, domenica. Lì i vertici Rai intervengano perché altrimenti saranno colpevoli anche loro insieme al conduttore della trasmissione e a tutti i responsabili che violeranno le leggi durante una fase elettorale”, ha dichiarato.

E ha promesso: “Siamo già qui pronti a denunciare tutti. Non solo il noto promotore di questi atti di illegalità comunicativo, ma anche tutti quelli che li tollerano o autorizzano”. Secca quanto concisa la risposta di Ranucci, arrivata via Facebook: “Gasparri chiede di bloccare la trasmissione Report. Ci mancava solo questo…”.

Bucci attacca Ranucci in radio

Parole non certo d’amore anche quelle di Bucci che ai microfoni di un “Giorno da Pecora” ha dichiarato: “Quale potrebbe essere il mio slogan elettorale? Vota Bucci così non senti Sigfrido Ranucci”. Stesso ritornello dal deputato di Forza Italia Roberto Bagnasco, che parla di un “evidentemente tentativo di influenzare l’elettorato in una fase cruciale, compromettendo la serenità del dibattito democratico”.

Contro Report anche Italia Viva: “Omofobi”

Levata di scudi contro Ranucci anche da sinistra (si fa per dire), con il senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, che accusa il conduttore di omofobia. “A parte il turpiloquio di Ranucci, ho visto come lui ha pompato i servizi di Report in questi giorni. Lo ha fatto come negli anni ‘50, rimestando nel cosiddetto ‘torbido ambiente omosessuale’. Ranucci non ha detto, ‘c’è un secondo caso Boccia’, nel senso di interesse privato in atto pubblico, ma ha parlato di ‘robe tra uomini’. Per promuovere la sua trasmissione ha fatto leva su morbosità e illazioni, andando a rimestare dentro quel pregiudizio omosessuale, che poi è il motivo per cui Spano è stato fatto fuori”.

Mollicone, preoccupato per l’inchiesta sulla mostra sul Futurismo, minaccia querele

Ma a minacciare querele sempre contro Ranucci & Co. è anche il presidente della Commissione Cultura della camera Federico Mollicone, citato nell’inchiesta che Report dedicherà all’organizzazione della mostra sul Futurismo alla Gnam. Secondo l’anticipazione che il programma ha fatto a Repubblica, durante l’allestimento della mostra sarebbero state eliminate numerose opere, mentre si sarebbero fatte “pressioni per esporre i quadri di un gallerista romano, Fabrizio Russo, amico di FdI (Report lo mostra mentre fa il saluto romano) e in particolare del presidente della commissione Cultura Mollicone. Anche se quelle tele, che una volta esposte aumenteranno di valore – si legge – non sarebbero adatte perché risalenti agli anni ’50 anziché ai ’20 del ‘900”.

“Report perde Rai 3… ma non il vizio. Le illazioni rappresentate dalla testata, e riportate questa mattina da Repubblica, sono false”, ha scritto sui social Mollicone, “Ogni altra distorsione del mio pensiero e della mia attività istituzionale presentata da Report e da Repubblica verrà perseguita a norma di legge”.

Dalla redazione del giornale

26 Ottobre 2024