DA REDAZIONE
Massimo Nava da REMOCONTRO –
Erano andati ad addestrarsi negli Stati Uniti dopo aver visto Top Gun, il film con Tom Cruise ai comandi di un caccia. Piloti ucraini da casa inviati negli Usa per imparare a pilotare gli F16 e finalmente sfidare ad armi pari i Sukhoi russi, riporta il Corriere. «Si erano fatti intervistare dalla Cnn e avevano incontrato l’attore Sean Penn, intenzionato a girare un documentario sulla guerra. «Ma il sogno si è spezzato subito, al primo decollo», ci ricorda Massimo Nava. Prima di portarci ad una stretta attualità quasi più tragica. Con un accenno ai soldati di Kim in Ucraina
Moonfish (pesce luna) e Juice (succo)
Questa è la storia di Moonfish (pesce luna) e Juice (succo), i nomi di battaglia del colonnello Oleksii Mes e del suo amico inseparabile Andrii Pilchtchykov, compagni di accademia militare e piloti espertissimi dei Mig 29, di fabbricazione russa, con cui avevano compiuto decine di missioni vittoriose dall’inizio del conflitto. Nel curriculum, la distruzione di elicotteri e aerei nemici. Ma per pilotare i sofisticati bombardieri americani occorreva un durissimo periodo di addestramento. Voli simulati, brevi missioni, enormi manuali tecnici. Oleksii e Mes si erano preparati al meglio, con l’entusiasmo di professionisti e di patrioti e con la passione che li animava da quando erano ragazzi, con i manifesti dei top gun e le foto di Tom Cruise appese in camera.
Dal sogno alla tragica realtà
L’F16 di Oleksii si è schiantato l’agosto scorso, in un campo di soia, nell’Ucraina Orientale. Il suo aereo era stato consegnato soltanto da un paio di settimane. I contadini della zona hanno sentito un gran botto e poi in lontananza hanno visto una palla di fuoco. Andrii è caduto un anno prima, sempre in agosto, durante un’esercitazione a bordo di un vecchio aereo da combattimento L-39. Quella di Moonfish era la prima missione di un F16 e la notizia dello schianto aveva fatto il giro del mondo, suscitando non pochi interrogativi sull’effettivo vantaggio della fornitura di un numero esiguo di aerei che inoltre avrebbero preteso un periodo di più intenso addestramento dei piloti.
E Zelensky umiliato licenzia
Allora il presidente Zelensky ordinò l’apertura di un’inchiesta e decise il licenziamento del capo di stato maggiore dell’aeronautica. La verità – attacco russo, fuoco amico, errore del pilota – non è stata accertata. Di sicuro, la sortita inaugurale dei caccia americani si era conclusa con un fallimento doloroso e triste. Moonfish era considerato una stella delle forze aeree ucraine, un Francesco Baracca o un Barone Rosso dell’epoca moderna. Un top gun al quale il governo aveva affidato il compito di organizzare il primo squadrone di F-16. «Ha combattuto la sua ultima battaglia nei cieli come un eroe», ha scritto Zelensky in un post.
L’illusione degli F16
Nel maggio del 2023, la fornitura di F16 fu finalmente approvata. Ma Belgio, Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi hanno consegnato i caccia con il contagocce. Forse 80 in quattro anni, ma ne servirebbero 200 per pareggiare i conti attuali con i russi. Inoltre i piloti devono essere addestrati a lungo. «Passare dal MIG-29 all’F-16 è come passare da un telefono a tasti a un iPhone», spiegava Oleksii al suo gruppo. Andrii ne fu momentaneamente escluso per punizione, avendo contestato pubblicamente l’equipaggiamento arretrato e la paga miserabile. Un giorno, la sua compagna riceve una telefonata da un militare. «Mi dispiace, Melania… Non ha sofferto». Secondo la ricostruzione dell’incidente, si trattò di uno scontro in cielo fra due L-39.
I piloti cadono e i soldati decimati al fronte
l’Ucraina è entrata nel millesimo giorno di guerra e si prepara al terzo inverno di sacrifici e drammi. Dopo aver arginato lo sfondamento ucraino, i russi si sono spostati sui fianchi della sacca di Kursk per cercare di tagliarla in due. «I russi vogliono demoralizzare la popolazione», spiega l’analista militare ucraino Mykhailo Samus. «Putin dovrebbe presto aumentare la pressione sulle centrali elettriche della capitale, visto che l’autunno, che quest’anno è stato molto mite, sta volgendo al termine. Non appena il termometro scenderà sotto lo zero, le cose cominceranno a peggiorare», prevede.
Gli uomini di Kim davvero al fronte?
Mykhailo Samus è analista militare e direttore del think tank New Geopolitics Research Network. Qualche mese fa era a Seul, dove ha avvertito le autorità sudcoreane del riavvicinamento tra Putin e Kim Jong-un. Spiega a Le Point: «Le truppe nordcoreane potrebbero presto essere schierate a fianco delle truppe russe, perché la guerra di Putin è una manna dal cielo per Kim.
“Qualche anno fa, il suo popolo chiedeva cibo, ma ora sta beneficiando di un ciclo infernale: la Cina acquista idrocarburi in yuan dalla Russia, che li spende in armi per la Corea del Nord. Pyongyang, da parte sua, acquista polvere da sparo e altri componenti dalla Cina. Il risultato è che la Russia ha le munizioni, la Cina ha le mani – presumibilmente – pulite e la Corea del Nord si arricchisce, il che rafforza il regime di Kim e gli permette di sviluppare tecnologie all’avanguardia».”
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Articolo di Massimo Nava dalla redazione di
29 Ottobre 2024