Regione Liguria: Un risultato elettorale che deve far meditare

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Qualcuno ha commentato i miei post con questa domanda: “com’è possibile che la gente riempia le piazze con Conte e poi non vada a votare?” Domanda assolutamente pertinente. E, dopo i risultati delle elezioni regionali in Liguria, ancora di più.
Senza fare tante analisi del voto, risulta evidente che gran parte degli elettori del Movimento 5 Stelle, anche quelli che pure giurano fedeltà e appartenenza, che pure acclamano Giuseppe Conte, nelle elezioni regionali ed europee, o non vanno a votare o votano altro.
Basta guardare i numeri. Gli ultimi sondaggi assegnano al Movimento oltre il 13% dei voti. E, con riferimento alla sola Liguria, alle elezioni per la Camera del 2022, il Movimento prese il 12,72%, al Senato oltre il 13%, alle ultime europee oltre il 7%. I risultati di questa tornata elettorale accreditano al Movimento meno del 5%.
È assolutamente evidente che molti elettori del Movimento non si siano recati alle urne. O abbiano votato altro. E abbiano consegnato la Regione alle destre. Che, a quanto pare, è il desiderata di molti dichiarati pentastellati. Ora, a prescindere dal gioco sporco di Grillo, o di quello di Morra, questo dato è assolutamente sconfortante.
Sono fra quelli che pensano che togliere questa destra dal potere sia la più urgente delle priorità. Evidentemente in Liguria non la pensano come me e la peggiore sanità italiana è meno importante del tema alleanze o amenità simili. Lo capisco. Il mondo è pieno di varia umanità. Capisco anche che a qualcuno risulti, visto il voto disgiunto, più indigeribile Orlando che Bucci. Faranno i conti con la loro coscienza e con la loro intelligenza.
Resta di tutta evidenza l’assoluta necessità del superamento dell’assurda regola che limita i mandati. Regola che, soprattutto dove ci sono le preferenze, finisce per essere una sontuosa dimostrazione di masochismo.
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Giancarlo Selmi
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Foto in copertina da Genova 24