Ma è l’Italia un paese normale?

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

In un paese normale una come Chiara Colosimo, fotografata (foto sotto) mano nella mano e in atteggiamenti di grande familiarità con il terrorista nero Luigi Ciavardini, non sarebbe mai diventata Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia.
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Ma in un paese normale, neppure in qualità di nipote di Paolo Colosimo, avvocato radiato dall’albo, condannato e intercettato al telefono con il figlio del boss del clan Arena mentre dichiarava la piena “personale disponibilità” al clan, sarebbe potuta diventare Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia.
E, in questo caso, non perché debba pagare gli errori dello zio o, eventuali, del padre, semplicemente perché poteva fare qualunque altra cosa, meno che la Presidente di una Commissione che si occupa di mafia. Perché anche se fossimo disponibili a mettere la mano sul fuoco in favore della sua terzietà, va applicato il principio che vuole la moglie di Cesare al disopra di ogni sospetto.
Già, ripeto, in un paese normale. Ma l’Italia va considerato, tuttavia, un paese normale?
Un paese dove il tema di discussione preferito dagli italiani in questo momento, sono le cavolate commesse dagli arbitri di calcio e il VAR?
Dove l’80% (e mi tengo basso) degli italiani non sa neppure chi sia Chiara Colosimo? E in parte e nonostante ciò, la vota e la difende?
Va considerato normale un paese dove si tifa per una parte politica a prescindere da ciò che fa e chi s’indigna per le malefatte di un governo, invece di votare per chi a quel governo si oppone, preferisce non votare?
Mancheranno almeno 500 milioni per coprire i bisogni delle “non autosufficienze”. Soldi tolti ai disabili più gravi e dirottati dal governo della Meloni all’acquisto di armi.
È un paese normale quello dove, nonostante ciò, qualche genitore di disabile difende Meloni e insulta chi ne parla male, o ne sottolinea le manchevolezze?
Questa è la domanda. Purtroppo: l’Italia è un paese normale?
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Giancarlo Selmi