Progressismo e riformismo nel Movimento 5 Stelle

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Nel post “Confusione nell’elettorato del Movimento” ho sostenuto che Travaglio ha collocato il Movimento nell’area riformista e ciò ha fatto storcere il naso perché il direttore del Fatto ha scritto area progressista:  “Quando si è mai parlato di Riformismo? Questa parola la usa il moderato, per così dire, Renzi, invece Conte ha sempre parlato di un Movimento PROGRESSISTA che non ha niente a che fare con la Sinistra attuale” ha sottolineato l’amica S. Miccoli.
Ora al netto del fatto che non amo ripetere le cose a pappagallo anche se le scrive Travaglio o bannarle dal mio dizionario perché pronunciate da Renzi, forse sarebbe il caso di chiarire cosa sia progressismo.
Brevemente: in generale una visione progressista sostiene gli sforzi destinati a migliorare la qualità della vita per il maggior numero di persone, e le idee fondamentali associate al progressismo si concentrano sulla RIFORMA per il bene più grande di un popolo.
Il progressismo senza riforma per il bene del popolo non esiste poiché il progressismo altro non è che una nobile ricerca di RIFORME finalizzate al bene collettivo. Il progressismo è dunque caratterizzato da riformismo positivo. Perciò sostenere che il Movimento è riformista non è insultare qualcuno. Lo diventa se si scrive l’identità sbagliata riformismo= Renzi in assoluto; che vale quanto Pd= Sx in assoluto.
Invece il riformismo è un ideologia che ripudia sistemi rivoluzionari o conservatorismo (e se qualcuno/a permettono Conte non è rivoluzionario né conservatore) ma sostiene l’idea che l’ordinamento politico sociale si cambi con l’attuazione di organiche e graduali riforme. Il movimento non è forse famoso per le riforme?
Purtroppo Renzi e TANTI ALTRI, del riformismo non hanno capito nulla. Quando la riforma è finalizzata per esempio ad abbattere il diritto collettivo – come nel caso della cancellazione art 18 dalla statuto dei lavoratori- si ha un’ aggressione traumatica, non certo un graduale riassetto della società. Oppure se una riforma favoreggia corrotti, si ha il “corrottismo” pubblico di Nordio.
Ma se non si è Renzi e non si è Nordio il riformismo ha tutt’altro significato. Il riformismo progressista o progressismo riformista, come vi pare, nel Movimento ha portato alla norma del RdC che non esisteva prima per dirne una. C’è una ragione per cui Renzi si dissocia dal progressismo e si dichiara riformista pur essendo un conservatore sfacciato dello status quo privilegiato riservato ad alcune caste di cittadini. Il progressismo è stato associato al socialismo e agende politiche di classe che dovrebbe sostenere la Sx. Pertanto Travaglio s’è premurato di specificare che il Movimento sia stato definito da Conte progressista e non di sinistra, ma avrebbe dovuto considerare che le agende popolari del progressismo caratterizzano la Sx, non certo il Pd. Tuttavia l’avversione verso il pd può confondere le idee anche ai migliori. Ergo, caro Marco, il Movimento è posizionato a Sx e non bisognerebbe diluire il concetto usando il termine progressista.
Stante questo se qualcuno di voi mi desse del riformista, non avrei alcuna ragione di sentirmi uguale a Renzi o in generale renziano. Personalmente sono palesemente riformista del dogmatismo dilagante nell’uso di definizioni inflazionate di cui ignorare il significato o al massimo conoscerne metà. Ma chi mi desse del riformista convinto che sia un attributo spregevole solo perché Renzi si dichiara riformista, non tiene conto di quanto Renzi sia bugiardo, né ha approfondito il tema del progressismo, s’è accontentato di pensare che il progressismo sia assolutamente buono e il riformismo assolutamente cattivo perché Renzi si definisce riformista.
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Gioacchino Musumeci