DI GIOACCHINO MISIMECI
Dato che i post sul fascismo a scuola non tirano, troppo seri, niente a che vedere con quelli su Grillo, provo con qualcosa di più digeribile: il risultato elettorale Usa.
Gli americani puniscono duramente Biden e la sostituta Harris soprannominata Joker per le risate scomposte in momenti drammatici. I cittadini snobbano la retorica sulla difesa delle donne, gli “Yes we can” di Obama e pieni di speranzeh per la seconda volta scelgono Donald Trump.
Una breve parentesi quella dei democratici presi a badilate nonostante empatia e amore espressi negli anni verso popoli oppressi, (a parte afghani, palestinesi e cubani o in generale islamici sporchi, brutti, cattivi, e poco collaborativi se torturati.)
Trump non sarà affatto diverso da Biden se non per quanto riguarda l’Ucraina, e con tanto beneficio del dubbio. Oppure sarà anche peggio. Il neopresidente americano, notoriamente sguaiato ma abbronzato, elegante come nudità notturne nella Palmiro Togliatti e simpatico come un branco di ratti, biondo come la Peroni ma tossico come una boccata di cloroformio e fresco come una grandinata in faccia, è sempre stato affine a Putin. A sua volta l’inossidabile macho russo possiede tanti attributi ma non quello del democratico samaritano come qualcuno professa. Ad ogni modo proprio come Donald, Valdimiro piace al suo popolo ed è ciò che conta per lui.
Sul fronte nazionale Giorgia Meloni sarà in estasi. Sia chiaro, dovrà capovolgere la postura zerbinata a Biden ma dal giorno in cui è stata installata a palazzo Chigi è andata a lezione di contorsionismo politico avanzato con risultati strabilianti. Finalmente potrà liberare i demoni che a stento ha trattenuto fin ora destando preoccupazioni.
Da oggi Il mondo potrà deglutire scioccato e perdersi nell’ammirare il trittico dei sovranisti accomunati dal dogma dei confini da difendere in nome della dottrina neocristiana razzista, quella della domenica estremista per intenderci.
Ciascuno ha i propri fantasmi e delira a spronbattuto inneggiando a vittorie di ordine politico o militare: Trump difende i confini da messicani e comunisti, Putin da nazisti e strappa loro terreno da sotto i piedi, Meloni da generici immigrati e complottisti sinistri. Il più colto tra questi è sicuramente Putin, ma chi sia il più analfabeta istituzionale tra i due restanti è dura da stabilire. Giorgia è sicuramente in vantaggio grazie all’incontro col vicepresidente del CSM Pinelli organizzato di nascosto ma da Donald mi aspetto prestazioni da cow boy scatenato senza possibilità alcuna per competitors troppo educati. Ma soprattutto da Donald mi aspetto solidarietà al governo di Israele che più razzista e genocida non sarebbe stato possibile neanche se si fossero impegnati in una gara splatter Alien, Jason Voorhees e Freddy Krueger.
Chiudo queste mie “considerazioni” con un aforisma della nota Demi Moore pronunciato a commento delle elezioni Usa: “L’America è costruita su puritani, fanatici religiosi e criminali”. Un giudizio molto duro, per un momento ho pensato parlasse dell’Italia.
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Gioacchino Musumeci
L’opinione Contro