Giustizia per Angelo Vassallo più vicina: quattro arresti che squarciano il velo su corruzione e omertà

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Antonella Napoli dalla redazione di ARTICOLO VENTUNO –

Oggi è una giornata che porterò nel cuore, una tappa importante nella lunga e dolorosa ricerca di giustizia per Angelo Vassallo, il sindaco pescatore assassinato il 5 settembre 2010. Ho avuto il privilegio di conoscere Angelo e di intervistarlo quando ero cronista a Salerno.
La “salernitana”, mi chiamava Angelo, con il quale condividevo il legame indissolubile con il mare. Il legame forte con la propria terra.
Com’era per il “sindaco pescatore”. Ricordo la sua passione per il territorio, il suo impegno instancabile nella lotta contro la criminalità organizzata e la volontà di restituire dignità e legalità alla sua comunità.
Oggi, con l’arresto di quattro persone, possiamo intravedere uno spiraglio di verità su una vicenda che ha segnato profondamente il nostro Paese.
Gli arresti di queste ore, effettuati dal raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma, coinvolgono nomi di spicco: il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, il collaboratore di giustizia e figlio del boss Romolo Ridosso, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi. È incredibile pensare che tra gli arrestati ci siano anche rappresentanti delle forze dell’ordine, perché è proprio questo il nocciolo della questione: la corruzione e l’infiltrazione della mala vivente anche tra chi dovrebbe garantire la legge. La ricostruzione degli inquirenti indica come movente dell’assassinio la scoperta di un traffico di stupefacenti legato a ambienti camorristici, e il coinvolgimento di esponenti dell’Arma è un elemento che fa gelare il sangue.
Fino a oggi, la verità sembrava avvolta in un velo di omertà e depistaggi. Da anni, la famiglia di Angelo, ma anche tutti noi che lo abbiamo conosciuto e rispettato, cercavamo di far luce su un omicidio che si era configurato non solo come un attacco a un uomo, ma a un ideale di onestà e giustizia. A 14 anni dall’orribile omicidio, finalmente qualcosa si muove. Anche se la strada per la giustizia è ancora lunga e tortuosa, oggi sento che stiamo cominciando a sfondare il muro del silenzio.

Voglio esprimere la mia sincera gratitudine ai magistrati di Salerno, che hanno lavorato senza sosta per portare avanti queste indagini. La loro dedizione e impegno ci offrono una speranza in un mare di incertezze. Il pericoloso sodalizio criminale che sembra emergere testimonia una realtà inquietante: uomini delle istituzioni infedeli, imprenditori privi di scrupoli e clan camorristici in affari, mescolati in un’orribile trama che ha portato alla morte di un grande uomo.

Oggi, il pensiero va ad Angelo: alla sua integrità, alla sua passione civile. A un sindaco che ha sempre esercitato il proprio dovere politico con etica e responsabilità.
La sua figura rimarrà per sempre un esempio per tutti noi. A lui dedico questa riflessione e a tutti noi, che continuiamo a credere che la verità possa prevalere sull’ingiustizia.
Infine, un pensiero speciale alla famiglia Vassallo. La loro battaglia per la verità e la giustizia è anche la nostra. Siamo con voi, oggi più che mai, e insieme daremo voce a chi ha pagato il prezzo più alto per la propria integrità. La lotta continua, e oggi abbiamo un motivo in più per credere che la giustizia è più vicina.

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Articolo di Antonella Napoli dalla redazione di

7 Novembre 2024