Ma ha vinto Trump o ha perso la Harris?

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Vauro ha pubblicato una bella vignetta con un dialogo. Che più o meno diceva così: “ho due notizie, una buona e una cattiva. La cattiva è che ha vinto Trump. La buona che ha perso la Harris”.
Geniale nella sua semplicità, ma che fa ridere poco. Perché fa constatare la infernale condizione in cui è scaduta la politica mondiale. I conservatori sono diventati fascisti, oscurantisti, medioevali, prevaricatori, arroganti. Mentre le sinistre sono diventate conservatrici, neoliberiste, guerrafondaie.
Inseguendo le destre su temi che sono diventati inspiegabilmente condivisi, tipo quello principale della distribuzione della ricchezza e, a cascata, della necessaria tutela dei più sfortunati.
Adesso si preferisce tutelare, invece, chi di tutele non ha bisogno.
La vittoria di Trump è tutta qui: lo hanno votato le classi lavoratrici. Un assurdo. È ovvio che Trump rappresenti il peggio possibile della politica. È altrettanto ovvio che i riflessi di questa elezione non tarderanno a farsi sentire, soprattutto in Europa, per gli annunciati dazi.
Comprendo che il mandato di Trump coinciderà probabilmente con una lunga notte nel campo dei diritti civili. Ma non riesco a capire, però, quanto possa essere peggio per una Europa che si è già suicidata correndo dietro alle politiche guerrafondaie di Biden.
Comprendo, inoltre, la preoccupazione delle industrie delle armi, insieme ai loro rappresentanti in parlamento e al governo, per una possibile diminuizione dei lauti ricavi.
Staremo a vedere.
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Giancarlo Selmi