DI FABIO SALAMIDA
Le rudimentali analisi del voto, quando vincono leader di estrema destra o populisti, tirano fuori la solita storia, trita e ritrita, della sinistra snob che non rappresenta più il “popolo”. La realtà è un po’ diversa…
Ogni volta che si commenta un’elezione in cui vince un leader di estrema destra o un populista – che poi sono due facce della stessa medaglia – riparte il tormentone sulla sinistra che avrebbe perso il contatto con il popolo, una sinistra che rappresenta solo le cosiddette élite, quelle che vivono nei centri delle città, nelle famose Ztl. Una sinistra che preferisce gli immigrati ai poveri, le costose auto elettriche alla vecchia Fiat inquinante dello zio Michele. Poi però quando la casa dello Zio Michele è sommersa da un’alluvione e la sua vecchia punto Euro -1 galleggia come un pedalò su Corso Italia, la colpa è della sinistra che pensa solo al benessere delle cicale.
La divisione è trasversale
Partendo dal presupposto che élite non è una parolaccia e che in molti casi chi fa parte della classe dirigente ha delle caratteristiche che l’uomo qualunque non ha (chi non sa scrivere in italiano non può insegnare all’università…), la vera divisione non è tra “ricchi” e “poveri” o tra “colti” e “ignoranti”, ma tra i nuovi trogloditi – che sono identici a quei trogloditi che nel secolo scorso osannavano i dittatori – e le persone perbene. Una divisione trasversale, che riguarda tutto il popolo, perché il popolo comprende tutti, non solo quelli che fanno comodo alla narrazione del politicante di turno.
Dove sono i trogloditi
C’è una maggior presenza di trogloditi in alcune fasce sociali? Ovvio. Il troglodita è mosso da rabbia, invidia sociale, frustrazione. Va da sé che le persone che vivono nel disagio siano più esposte a certi messaggi e la loro mente sia più manipolabile. Sono persone a cui certe élite mascherate da “amici del popolo” riescono a far credere che i nemici da abbattere non sono i loro sfruttatori, ma altri sfruttati, ovvero i migranti e chi sta peggio. Quei trogloditi sono i penultimi che si mettono contro gli ultimi e lo fanno nella speranza che la scomparsa degli ultimi possa portare loro qualche beneficio.
C’è una maggior presenza di trogloditi tra le persone più ignoranti? Sicuramente. Chi non ha dalla sua il sapere, o la semplice capacità di sognare ad occhi aperti sfogliando le pagine di un libro, o non ha le nozioni necessarie per svolgere semplici calcoli matematici, o la capacità scrivere una frase di senso compiuto, è più facile che viva un complesso di inferiorità tale da fargli odiare tutte le persone che sanno qualcosa di più, perché ognuna di quelle persone, per il solo fatto di esistere, è motivo di umiliazione.
Trogloditi sfruttatori e trogloditi sfruttati
Fatta la dovuta premessa, è un’idiozia pensare che tutti i poveri e gli ignoranti siano trogloditi e tutti i ricchi e i colti siano persone perbene. I festeggiamenti per la vittoria di Trump sono stati proprio una dimostrazione di questo: dentro la sala, tra champagne e tartine al caviale, c’erano Elon Musk e altri miliardari. Fuori, tenuti a distanza da uomini armati fino al collo, i supporter che neanche arrivano a fine mese. Trogloditi dentro, trogloditi fuori. Trogloditi sfruttatori e i trogloditi sfruttati. In sostanza, in questo tempo in cui tutto è polarizzato c’è chi riesce a convogliare su di sé il consenso di milioni di trogloditi. Non è la prima volta che accade e non sarà l’ultima, perché l’uomo in fondo resta una bestia e quando non riesce a mitigare con l’intelletto le sue pulsioni si comporta come tale.
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Fabio Salamida da
7 Novembre 2024