DA REDAZIONE
Rem da REMOCONTRO –
Secondo il portale Telegram iraniano Mezuzah, l’Iran ha comprato le strutture industriali per lavorare i caccia russi Sukhoi. Obiettivo, produrre tra 48 e 72 jet da combattimento Su-35. Seguito degli accordi durante il vertice BRICS di Kazan, in Russia. Fonti arabe riferiscono di due Su-35 già in Iran smontati specialisti russi ad assemblarli. Mentre resta in sospeso la ‘strana guerra’ tra Israele e Iran delle minacciose lunghe attese. La sintesi migliore da ‘Analisi difesa’: «Drôle de guerre», la ‘strana guerra’.
Quei Sukhoi da paura in Medio Oriente
Il Su-35 russo -Codice NATO “Flanker-E”- è l’ultimo nato e il più prestante nella famiglia dei “Flanker”, ‘fiancheggiatori, un caccia intercettore con capacità operative a lungo raggio. Velocità Mach 2,25 a 11.000 metri di quota, con un’autonomia di 3.600 chilometri, 12 punti d’attacco per gli 8000 chili di armi, e un sistema radar capace di agganciare obiettivi fino a 400 chilometri. Poi il Su-30SM (Codice NATO “Flanker-H”), caccia multiruolo oggi nelle forze aeree di Algeria, India, Indonesia, Malaysia, Cina, Uganda, Venezuela e Vietnam.
L’Iran a sanzioni Usa e armamento Russo
Acquisizione iraniana di velivoli russi anche precedente, tra cui elicotteri d’attacco Mil Mi-28, e jet da addestramento Yak-130, consegnati nello scorso anno e destinati all’addestramento dei piloti nell’impiego di jet avanzati come il Su-35 o il Su-30SM. La dotazione dell’Aeronautica dell’Iran è datata: la maggior parte della sua flotta aerea è di fabbricazione statunitense degli anni ’60 e ’70 durante il regno dello Shah Reza Pahlevi. Successivamente Teheran ha acquisito MiG-29A dalla Russia e alcuni Dassault Mirage F-1 dell’ex Aeronautica irachena volati oltre confine durante la Guerra del Golfo del 1991.
Military Balance sulle forze aeree iraniane
Negli ultimi anni l’Iran ha lavorato per acquisire i jet da combattimento Su-35 dalla Russia. Gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazioni per l’espansione della cooperazione tra i due paesi. L’Iran, ha sempre negato di aver fornito armi alla Russia per l’uso nel conflitto in Ucraina. Di fatto, la crescente cooperazione di difesa tra Russia e Iran sta disegnando nuove alleanze e dinamiche militari nella regione dell’Asia sud-occidentale.
Continua la “strana guerra” tra Israele e Iran
Dal futuribile alla guerra in corso. Israele, dopo averci pensato a lungo, ha risposto agli attacchi missilistici iraniani del 1° ottobre attaccando obiettivi militari in Iran tra il 25 e il 26. Ritardo variamente interpretato, dalla fuga di notizia negli Stati Uniti sugli obiettivi da colpire, a una spinta Usa ad evitare guai peggiori e irreparabili. La sintesi migliore da ‘Analisi difesa’ in una definizione: «Drôle de guerre». Lo stato di attendismo tra la dichiarazione di guerra della Francia alla Germania del 3 settembre 1939 e l’offensiva tedesca del 10 maggio 1940. Ma poi la guerra vera arrivò, e fu terribile.
I mancati attacchi al cuore nucleare dell’Iran
Si era parlato di attacchi diretti al programma nucleare di Teheran e alle infrastrutture petrolifere ma alla fine tutto si è risolto con molto meno. Salvo la conferma che Israele -nonostante molte tensioni e fratture-, condivide con gli Stati Uniti gli obiettivi da colpire, almeno quando il bersaglio è l’Iran. Aerei tanker nel Golfo Persico e diversi F-16 provenienti dalle basi USA in Germania dimostrano che Washington era coinvolta indirettamente nelle incursioni israeliane, nonostante le smentite.
Da “Iron Dome” a “Iron Beam” e tanti soldi
Israele avrebbe atteso quasi un mese a replicare agli attacchi iraniani per rafforzare la sua difesa antimissile con l’arrivo del sistema THAAD statunitense, a rafforzare una difesa aerea che si è rivelata vulnerabile ai droni ma anche ai missili balistici ipersonici iraniani che il 1° ottobre hanno colpito basi aeree e una installazione radar strategica. Israele ha stanziato 2 miliardi di shekel (circa 530 milioni di dollari) per accelerare lo sviluppo del sistema di difesa aerea laser ‘Iron Beam’, ‘a integrare il sistema di difesa ‘Iron Dome’. Sistema di difesa laser assieme a un nuovo pacchetto di aiuti militari statunitensi da 8,7 miliardi di dollari.
Ancora due mesi di Biden e poi lotteria Trump
“Israele e Iran sembrano avere interesse coincidente a evitare escalation da qui all’insediamento del neo presidente il 20 gennaio, continuando la “drôle de guerre”. Guerra vera invece nelle dure operazioni israeliane in Libano e a Gaza dove, a dispetto della vittoria proclamata dalla Difesa israeliana con massacri di civili universalmente denunciati, le forze di Hamas sembrano disporre ancora di una residua capacità di combattimento a giudicare dalle continue incursioni israeliane. Oltre alla pulizia etnica nel nord della Striscia il corso.”
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Articolo a firma Rem dalla redazione di
12 Novembre 2024