DI ALFREDO FACCHINI
Per i palestinesi è l’uomo sbagliato al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Lui è l’ex governatore dell’Arkansas Mike Huckabee. Sarà lui l’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele.
69 anni, cristiano evangelico, Huckabee è uno dei più fanatici sostenitori del sionismo nazista di Israele.
Trump lo presenta così: “Egli ama Israele, e il popolo d’Israele, e allo stesso modo, il popolo d’Israele lo ama”.
Per capirci: Huckabee ha criticato il presidente Joe Biden per aver fatto pressione su Israele per moderare la sua condotta a Gaza e si è dichiarato contro un cessate il fuoco.
“Se una persona è pro-Israele, come puoi essere pro-Biden”, ha detto Huckabee in un’intervista a marzo su News Nation.
Per tutta la sua carriera politica ha sponsorizzato i coloni nei Territori occupati.
Leggete bene cosa dice questo “signore”: “Non esiste la Cisgiordania, sono la Giudea e la Samaria. Non esistono gli insediamenti, sono comunità, quartieri, città”.
Ha anche negato che la Cisgiordania, sequestrata da Israele alla Giordania nella guerra dei sei giorni del 1967, sia sotto occupazione militare.
I membri della coalizione sionista nazista di Netanyahu, hanno salutato con soddisfazione la nomina di Huckabee.
“Non vedo l’ora di lavorare con voi per rafforzare il legame tra i nostri popoli”, ha scritto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar su X. Aggiungendo: “Come amico di lunga data di Israele e della nostra capitale eterna Gerusalemme, spero che vi sentirete a casa”.
Ecco un florilegio di dichiarazioni che rendono perfettamente l’idea su chi è questo fanatico sionista.
La soluzione per il conflitto in Medio Oriente?
“Quella a uno Stato, Israele, un’oasi straordinaria in una terra di totalitarismo e dominata dalla tirannia”.
I palestinesi?
“Come popolo non esistono, il titolo di proprietà sulla loro terra è stato dato da Dio ad Abramo”.
Un giudizio su Hamas?
“Sono peggio dei nazisti, ma non pubblicavano le loro atrocità sui social media”.
L’accordo firmato da Barak Obama con l’Iran sul nucleare?
“Il primo passo verso una riedizione dell’Olocausto, ovvero la distruzione dello Stato Ebraico”.
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Alfredo Facchini