DI ORSO GRIGIO
Il fantastico Daniele Capezzone, scrittore et giornalista et statista et polemista di ineguagliabile prestigio et valore, ogni volta che lo chiamano in un talk lo comunica nella sua pagina FB acciocché lo mondo intiero abbia a godere della sua vista e possa placare la sua sete di verità abbeverandosi alla sua fonte.
Per motivi che ignoro, visto che fra le mie perversioni ce ne sono di efferate ma non c’è quella di seguire lui, dette segnalazioni appaiono anche a me.
Così ho ritenuto giusto ringraziarlo pubblicamente perché venendo a sapere di tali mirabolanti eventi prima che accadano posso organizzarmi al meglio per essere sicuro di perderli.
Ho apprezzato moltissimo il giudizio di Vasco, e poi quello di Guccini, sulla natura un po’ fascista di questo governo. Naturalmente la condivido e ci metto pure un carico sopra dicendo che un nuovo fascismo è proprio quello che i loro elettori aspettavano. Quelle che noi denunciamo come orride nefandezze per chi li ha votati sono gradite conferme. Quelle che per noi sono putride fogne malsane e puzzolenti per loro sono luminosi attici vista mare.
Mi piacerebbe che anche altri artisti si schierassero a loro volta, pubblicamente.
Non importa come, vorrei solo che si prendessero la responsabilità delle proprie idee.
Dice: “I cantanti devono cantare e basta.”
Anche no.
Costoro, e naturalmente il discorso si estende a tutti quei personaggi che hanno successo e forte rilevanza mediatica e che vengono ammirati, imitati, stampati nelle magline che i ragazzi si mettono addosso, non sono solo figurine, sono persone con una testa e delle idee dentro.
E quelle idee devono condividerle, è una questione di rispetto verso chi li segue e gli ha permesso di diventare famosi.
Vale anche per certi “saponi” (coloro che sanno parecchio) che magari alle cose ci arrivano e le capiscono ma poi, per la serie “tengo famiglia e a c*lo l’onestà intellettuale” non hanno il coraggio di schierarsi. Hai visto mai che perdano qualche ben remunerata ospitata in tv?
Se provate a chiedere a uno di loro per chi vota la sua risposta sarà che il voto è segreto e che sono fatti suoi.
No invece, sono anche fatti nostri se sei un personaggio pubblico.
Io non gli chiedo certo di fare comizi ma il pensiero politico non è cosa che dovrebbe imbarazzare in un sistema libero come il nostro. Se lo fa vuol dire che hai qualcosa da nascondere o che il tuo livello di ipocrisia e/o pavidità è fuori scala. E’ il tentativo pavido e ipocrita di andar bene a tutti, da Atreju alle Feste dell’Unità, ma a forza di voler andar bene a tutti poi non si va bene a nessuno.
Quindi Salvini si fa i photoshop con le altre personcine come lui, in Europa e nel mondo, poi si veste come Trump, e poi ciancia di impedire scioperi, e chi se ne frega della Costituzione, promette di chiudere i Centri Sociali infestati dalle zecche rosse, plaude giulivo alle cazzate di Elon Musk, le consuete piacevolezze insomma.
L’involuzione di questo soggetto, dall’improbabile al ridicolo al pessimo, andrebbe studiata nei casi di psicologia alla voce: “Ma che davero?!”
E invece lo facciamo ministro, vice presidente del consiglio, ci facciamo rappresentare da uno così dappertutto, dai consessi internazionali alle Sagre del Cinghiale.
Siamo sempre lì. Lo sappiamo che in ogni villaggio ce n’è uno, anche se temo che ormai la percentuale sia parecchio più alta, perciò il problema non è tanto lui ma chi lo vota, chi gli crede, chi si fida.
E’ il bisogno scellerato e folle di uno così e degli altri simili a lui, anche se tutti meglio rifiniti, che descrive i nostri tempi come non potrebbe fare nemmeno l’analisi sociologica più accurata.
Che poi “zecca rossa” non si sentava dal mesozoico. Sarebbe come se io quelli come lui li chiamassi “fascisti di me*da”.
Con la sola differenza che i comunisti non solo non ci sono più ma al potere non ci sono nemmeno mai stati.
Quegli altri invece.
E poi c’è Elon Musk che blatera “questi giudici devono andarsene”. Parla dei nostri ovviamente, come a ribadire che la sua ricchezza lo autorizza a venirci a predicare in casa. Anzi, a minacciare, perfettamente in sintonia con gli orientamenti e le volontà del governo. Governo che infatti si guarda bene dal mandarlo affanculo per ingerenza o quanto meno per consigli non richiesti come parrebbe logico fare, ma anzi si schiera apertamente con lui, mettendoci la faccia: quella di Salvini, come visto sopra.
Vedi che dobbiamo rimpiangere anche Craxi! Lui almeno gli americani ce li mandò, in quel luogo recondito e oscuro. Una vera rarità, data la natura servile anziché no dei nostri politici, che infatti non si ripeterà.
Una minaccia, dicevo, e lo penso. Nemmeno troppo velata.
Per molto meno FB mi ha cancellato post accusandomi di “incitamento all’odio”. Eppure io sono solo un vecchio pensionato di me*da ormai fuori da qualsiasi realtà spazio-temporale; uno che non conta niente, mica l’uomo più ricco, e quindi più potente, del mondo.
A proposito di prima, degli artisti che devono schierarsi, un applauso e un abbraccio a Piero Pelù, grande rocker e bella persona, che ha scelto di cancellarsi da quella fogna di pensiero che è X. E scopro adesso che hanno tolto il disturbo anche Elio e Vinicio Marchioni.
Nel mio piccolo l’ho fatto anch’io, di uscire da quel covo di renziani e fascio-leghisti, e nel vostro piccolo potreste farlo anche voi. Lasciamoli lì, e chiudiamoli dentro: che se la cantino e se la suonino come meglio gli aggrada.
Se proprio ci piace la “X” andiamo a metterla su quella ca*zo di scheda quando ci chiameranno a votare.
E proviamoci, a rimettere il pensiero davanti alla forza e a sbeffeggiare il potere di certi pifferai magici troppo pieni di soldi. Che ne facciano pure tanti rotolini da dieci e poi li usino, uno a uno, come dovrebbero.
Leggo che un treno è stato fatto partire in anticipo per evitare che arrivasse in ritardo.
Come soffiarsi il naso prima che si formi la caccola.
Ora, vista la genialità di questa intuizione consiglierei a Meloni di applicare un meccanismo simile anche al suo governo.
Per esempio andando a casa prima che ce li mandiamo noi.
Daje melo’, regalace ‘na gioia.
A Sanremo si userà l’autotune.
Come se al Giro d’Italia si corresse con le bici elettriche.
Mi dicono infine che c’è in arrivo un ceppo influenzale che colpirebbe il cervello.
Però tranquilli, noi non corriamo alcun rischio. Nel nostro caso al virus mancherebbe il bersaglio primario, e anche per tutti gli altri ceppi possibili siamo comunque tutelati a vita dall’immunità di gregge.
Ordunque: chi, più gregge di noi?
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Orso Grigio