Genitore manipolatore affettivo: come riconoscerlo?

DI CLAUDIA SABA

 

Le tecniche manipolative
Essere genitori significa in primis prendersi cura del bambino attraverso l’amore incondizionato e soddisfacendo i suoi bisogni.
Normalmente i genitori dotati di un equilibrio emotivo, riescono ad educare i propri figli considerandoli come persone fornendo loro stabilità, autonomia e amore. Altri, invece, soffrono di problemi psicologici irrisolti e tendono a proiettarli sui propri figli rendendo l’ambiente familiare un ambiente tossico, a volte anche violento.
Questa difficoltà può essere motivo di manipolazione affettiva e psicologica da parte del genitore verso il bambino in maniera più o meno inconscia.
La manipolazione affettiva tra genitore e figlio.
Alcuni tipi di manipolazione sono dei veri ricatti emotivi che il genitore riversa sul bambino, forti pressioni e responsabilità che nascondono un significato più profondo.
Come, per esempio, la frase “Fammi felice, fai questa o quella cosa per me!” Analizzandola bene a un livello più profondo si trasforma in “Sei tu l’unico motivo della mia gioia e se non mi dai quello che voglio, sarai colpevole della mia tristezza”.
Non si possono sovraccaricare i bambini di emozioni o responsabilità. Se accade i bambini soffriranno di diverse mancanze.
Prima di tutto la mancanza di fiducia in sé stessi e l’autostima, che hanno le loro basi nell’amore, nell’approvazione e nella sicurezza data dal legame tra genitori e figli. Nella sua teoria dell’attaccamento, Bowlby spiega di come questi possano influenzare il futuro adulto: i bambini che ricevono amore e protezione sviluppano un maggiore senso di autonomia e sicurezza.
I bambini che invece non si sentono amati, daranno a sé stessi la colpa di tali mancanza e faranno di tutto per soddisfare le richieste dei propri genitori, come negare le proprie emozioni e l’infanzia stessa per potere arrivare a ricevere un po’ d’amore.
Questo stile genitoriale porta il bambino a cadere nella trappola della dipendenza affettiva, assumendo l’idea che non si meritano di essere amati se non compiacendo l’altro o mendicando amore ovunque. Questo stile comportamentale verrà portato avanti anche nelle relazioni da adulti portando a problemi relazionali ed emotivi.
Manipolazione omissiva
La manipolazione omissiva tende a mettere in atto tutti quei comportamenti volti a denigrare, sminuire ed umiliare i figli.
La manipolazione commissiva si basa sulla possibilità del genitore di ottenere un tornaconto personale manipolando il proprio figlio. Per esempio spingerlo ad un legame relazionale per ottenere dei nipoti e fomentare la rivalità tra fratelli per sentirsi lui il più amato della famiglia.
In questo tipo di manipolazione i figli sono presi da due comportamenti antitetici, tra un’illusione d’amore e l’opportunismo e rischiano di crescere con un’autostima molto bassa.
La manipolazione raffinata
si verifica quando il genitore si sente legittimato a richiedere ai figli dei favori, proprio in virtù del fatto di essersi preso cura di loro nell’infanzia. “Se non fosse stato per me chissà che fine avresti fatto. Nessuno lo avrebbe fatto”. Questa è una manipolazione che prevede di ricevere qualcosa in cambio grazie a un previo atteggiamento di generosità e attenzione.
Il vittimismo
è una delle tecniche manipolatorie per eccellenza, usata non solo dai genitori, ma da diversi profili di manipolatori patologici. Il vittimista attira l’attenzione su di sé attraverso problemi di salute o incapacità nel fare le cose, o sottolineando il bisogno di qualcosa, facendo leva sul fatto che lui da solo non può riuscire, perché malato o debole, incapace o sfortunato. Nella maggior parte dei casi non è vero e sono tutti problemi che potrebbe risolvere da solo. Ma serve a lui per attirare a sé l’altro. Il vittimista può controllare gli altri senza dover chiedere nulla, ma facendo leva sulla pena e sulla compassione, manipolando così i loro sentimenti.
Senso di colpa
Anche il senso di colpa è un atteggiamento tipico di diversi manipolatori affettivi. Il principio è far sentire in colpa l’altro in modo tale che si concentri sui bisogni del manipolatore a discapito dei suoi.
Ricatto emotivo
Il ricatto emotivo, facendo leva sull’amore incondizionato del figlio nei confronti del genitore, è un tipo di comportamento molto difficile da riconoscere e superare. Questo perché da un lato il figlio non vorrebbe mai fare del male al proprio genitore e perché si sentono in dovere di aiutarli. Questi tipi di ricatti emotivi riguardano frasi come “Se non fai questa cosa non ti voglio più bene” o “se non fai questa cosa vuol dire che non mi vuoi bene”. Il figlio, pertanto, per dimostrare e ricevere amore deve mettere da parte i suoi desideri e compiacere il genitore.
Il ricatto emotivo, a parte la visione egoista e di privazione della libertà individuale, di amore compensatorio e non incondizionato, instilla nel figlio anche una paura costante di perdere l’altro, portandolo a un futuro di relazioni instabili.
Tecniche usate dai manipolatori
Di insicurezze ne abbiamo tutti ma quelle che un genitore proietta su un bambino, in maniera più o meno inconscia, servono a manipolarlo.
Un bambino che racconta al genitore, in maniera orgogliosa un suo traguardo e riceve in cambio commenti come “dovrai essere più intelligente o più sveglio, se vorrai mai arrivare a dei buoni risultati” invece di dire “fantastico, sono felice che tu lo abbia realizzato” indirizza il figlio verso l’insicurezza.
Screditare chiunque si prenda cura del bambino
Questo tipo di manipolazione riguarda soprattutto screditare l’altro genitore, che sia ancora partner o meno, davanti al proprio figlio, ma riguarda anche l’effetto negativo di screditare chiunque sia responsabile dell’educazione del bambino (insegnanti, nonni, parenti, etc). Ovviamente la manipolazione più grande è quella che può fare un genitore separato screditando l’altro o attribuendogli ogni colpa, per guadagnarsi l’affetto del figlio e per scaricare il proprio dolore su di lui. Il figlio, in balia degli eventi e preso dal suo stesso dolore, crederà alle accuse di questo genitore, allontanandosi dall’altro genitore, alimentando l’acquisizione di comportamenti disfunzionali relazionali e creando una frattura profonda nella fiducia con l’altro genitore.
Lo screditare potrebbe includere anche insegnanti oppure altre persone chiamate a prendersi cura dei bambini, per esempio critiche volte a sminuire l’autorità dei nonni o dei parenti vicini.
Tutto questo per minare la fiducia che il bambino riveste nei confronti di altre persone, portando il figlio a vedere in lui (genitore con cui vive in genere) l’unica fonte di autorità nella sua vita.
In particolare alcuni genitori, come tattica manipolativi, “dettano regole e proibizioni” incutendo paura al figlio lasciando che le sue emozioni vincano sull’educazione e punisce il figlio senza dare spiegazioni ma solo perché si è sentito ferito. Normalmente sono punizioni esagerate ed egoistiche, a volte narcisistiche, che non prendono in considerazione i sentimenti del figlio.
Come riconoscere un genitore manipolatore?
I comportamenti tipici di un genitore manipolatore sono stati descritti nel libro di Isabelle Nazare-Aga, “Genitori manipolatori. Riconoscere e fuggire dal loro amore malato”.
In questo libro vengono descritti una serie di comportamenti che mette in atto un genitore manipolatore. Per parlare di manipolazione devono essere presenti almeno 14 dei seguenti punti.
1) Colpevolizza gli altri in nome del legame familiare
2) Deresponsabilizzazione
3) Non comunica ma si aspetta che gli altri capiscano le sue intenzioni
4) Risponde in maniera vaga
5) Cambia comportamento a seconda delle gente e delle situazioni in cui si trova
6) Insegna e pretende che gli altri ad essere perfetti
7) Svaluta e critica chiunque non sia dalla sua parte e non può controllare.
8) Invia i suoi “messaggi malevoli” attraverso “intermediari”
9) Crea confusione e zizzania tra le persone servendosi spesso di alleati/e
10) Vittimista
11) Rovescia i valori morali degli altri solo per giustificare le proprio richieste.
12) Minaccia.
13) Cambia discorso quando vuole e gli conviene.
14) Evita colloqui e riunioni
15) È bugiardo patologico
16) Fa leva sugli altri per fare valere le proprie opinioni
17) È geloso
18) Non tollera le critiche
19) Difende le sue tesi con ogni mezzo, anche dicendo falsità.
20) Non tiene conto delle necessità degli altri
21) Usa lusinghe per adulare l’altro quando gli conviene.
22) Crea stati di malessere nelle persone intorno a lui
23) Persegue i suoi obiettivi, anche a discapito degli altri
24) Manipola gli altri perché facciano delle cose anche contro la loro volontà
25) Anche quando non c’è trova il modo di far parlare gli altri di lui e controllarli in sua assenza.
Come proteggersi dalla manipolazione
Essere vittima di manipolazione da parte dei genitori è difficile, doloroso e soprattutto complicato uscirne, da un lato per l’affetto profondo che unisce i figli ai genitori, e dall’altro perché i figli saranno comunque sempre tentati di trovare una riconciliazione con l’amore del genitore, in quanto è un bisogno fondamentale per i bambini.
Ma anche da adulti, l’unica maniera per affrontare un genitore manipolatore è la distanza affettiva e dove non bastasse , anche quella fisica.
Proprio perché patologica la manipolazione da parte di un genitore non sarà mai possibile eliminarla.
Allontanarsi da lui è l’unica via possibile, e nei momenti obbligati di vicinanza, si deve ricorrere ad alcuni comportamenti di protezione per smontare le sue manipolatorie che tendono a ferire e dominare il figlio.
Rivolgersi a uno specialista aiuterà ad affrontare l’elaborazione e superamento di questi traumi.
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Claudia Saba