DI GIOACCHINO MUSUMECI
Nonostante perfino la ministra Roccella abbia dichiarato che il patriarcato esiste anche in nuove forme rispetto al passato, desidero rassicurare sulla sconfitta del patriarcato il ministro Valditara e diversi personaggi tra cui giornalisti, speakers radiofonici e attori.
Informo i sapienti contrariati per gli attacchi al nobile ministro della scuola oltreché per l’essere stati inseriti in improbabili liste di maschilisti, che l’influencer italianissimo e bianco Alessandro Basciano è l’ennesimo caso di bravo ragazzo bianco arrestato per il reato di stalking. Clamoroso che non si tratti di immigrato clandestino a conferma di alcune tesi di cui ho sentito parlare al Bar.
Che noia parlare di patriarcato, maschilismo e violenza sulle donne. Eppure faremmo grandi passi avanti se giornalisti, politici e intellettuali non si producessero in una sequela di scuse patetiche per negare che la società italiana contiene ancora tutti i tratti del patriarcato, ovvero in Italia gli uomini detengono in via primaria potere e predominano in ruoli di leadership politica, autorità morale, privilegio sociale e controllo della proprietà privata.
Il caro Travaglio in un battibecco con la Gruber mentre lanciava stracci sosteneva che si confonde patriarcato con maschilismo. Potrei definire tale affermazione una bella travagliata dato che il maschilismo in Italia non è residuale, è anzi la prima testimonianza evidente della cultura patriarcale.
Che Valditara sia un gretto è accecante, e in quanto tale non potrebbe che essere ministro del governo Meloni. Ma non posso credere che il direttore del Fatto, e con lui lo strampalato Cacciari, il mefitico Bocchino e l’untuoso e inanellato Cruciani, tanto per fare nomi eccezionali, ignorino il dato che dipinge quanto il patriarcato sia stato sconfitto almeno 200 anni fa.
In quanto a potere politico non sono trascorsi 200 anni dal 18 aprile 1948, e in quell’ epoca di fervente rinascita furono elette 4 Senatrici e 20 deputate, cioè il 5 % del totale. Le donne avevano appena ottenuto il diritto di voto. Dunque è palese: il patriarcato è stato sconfitto 200 anni fa sebbene le donne abbiano votato per la prima volta nel 48. E da allora nessuno ha provato a inserire consulenti di associazioni maschiliste nei seggi elettorali come invece si fa nei consultori per l’aborto. Nell’Italia che ha sconfitto il patriarcato 200 anni fa oggi l’aborto è definito delitto e non diritto addirittura da una donna che detiene grande potere decisionale mediatico.
IL POTERE
Donne avanti! Vi renderete conto che state sulla breccia dell’onda da troppo tempo e acuite le fragilità maschili.
Dato che il patriarcato fu sconfitto 200 anni fa, ancora in ambito politico si attese il 1971 per arrivare a quota 150 rappresentanti donne. Sta di fatto che il Patriarcato un po’ come il fascismo non muore mai del tutto e se nel 2018 abbiamo visto il 35% di parlamentari donne, cioè scusate femmine, oggi siamo scesi al 31%. Non trovate ci sia un equilibrio invidiabile in questa distribuzione di cariche casualmente favorevole all’uomo?
Io però capisco perché Travaglio – come Cacciari e tanti italiani patrioti e meno patrioti – sostenga che la società italiana non sia patriarcale. Basta la Meloni alla presidenza del consiglio per dimostrare agli scettici che l’Italia potrebbe essere indicata come laboratorio sociale di matrice amazzonica. E’ altrettanto noto che le donne godano dei medesimi privilegi sociali dell’uomo purché non si facciano trovare sole dopo la mezzanotte alla fermata dell’autobus, non va bene. Se poi la stessa donna è ubriaca, beh cerca ovviamente privilegi sociali e noi “maschi” vogliamo aiutarla a ottenerli, dunque glieli offriamo volentieri e se li rifiuta sono guai.
Oltre l’esempio clamoroso del parlamento in cui solo un terzo delle rappresentanti è donna, c’è l’autorità morale del Vaticano, in cui non c’è mai stata, non c’è e non ci sarà mai donna al potere, almeno ufficialmente perché le donne stanno naturalmente sempre dietro i “Grandi uomini”.
Chiudo con un dato sconfortante sul tema della violenza sulle donne: Secondo quanto riferisce ActionAid per il 94% degli Italiani, siano essi di Dx o Sx, la violenza sulle donne è un tema prioritario ma sui 300mila post pubblicati dal governo su Facebook e Instagram, solo l’1,5% ne parla. Ecco svelato il motivo per cui in questa pagina leggete i miei post sull’argomento in 50 su quasi 3mila, e poco più di 20 su seimila nella pagina L’Opinione di Gioacchino Musumeci.
Colpa della televisione che “parla male” delle donne? Nient’affatto, l’argomento non vi interessa proprio.
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Gioacchino Musumeci