Duri e puri, candidati, mancati candidati e volpi che non raggiungono l’uva

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

L’impossibilità di raggiungere un obiettivo si trasforma, per molti, in odio verso l’oggetto dell’obiettivo, verso chi si è reso colpevole di averne ostacolato la “conquista”, a volte verso l’obiettivo stesso.
È la logica che sottintende la pratica retorica di un famoso proverbio, quello che dice: “la volpe che non giunge all’uva, dice che è acerba”. Questo crea uno strano effetto a catena, uno tsunami di rancori, che può coinvolgere persone, aziende, gruppi, comunità, partiti politici, comitive ecc.
Uno dei più fragorosi effetti di questa reazione a catena, per chi è travolto emozionalmente dal citato proverbio, è il seguente: i nemici dei nemici diventano, con uno spietato automatismo, amici. E si assiste a un perverso gioco di sostituzioni e mutazioni: amici che diventano nemici e il contrario. Gruppi che si sfaldano, altri che si si costituiscono. Tutti animati dallo stesso slancio ideale: il citato proverbio. Che poi, in realtà, è una vera e propria nemesi dell’anticontismo che diventa movimento ideologico, bandiera. Squallida bandiera.
Il Movimento 5 Stelle è stato molto colpito da questo continuo ribollire di rancore dovuto ad aspettative non soddisfatte. I trombati, per un motivo o per un altro, sono tantissimi, pertanto… I Contiani divenuti grillini sono pochi, ma rappresentano la quasi totalità dei trombati. L’ambizione è giusta e auspicabile fino a quando non diventa patologia, fino a quando non diventa l’unica motivazione per l’adesione a un gruppo politico. Fino a quando non è motivo di sostituzione del noi con l’io.
E quando alla delusione, al rancore, all’odio si aggiunge la presunzione, il risultato è devastante. Raggiunge livelli estremi, distruttivi, nichilistici. È il caso di chi avvelena sorgenti, pozzi, menti con menzogne, diffamazioni, calunnie rivolte a danneggiare presunti amici dei nemici. Anche nei confronti di chi sta scrivendo il presente post, padre di un bimbo disabile, dimenticando perfino che, per un semplice effetto traslativo, si finisce per danneggiare il disabile stesso.
Ma è anche il caso di chi, pensando di essere una prodigiosa penna e di avere il dono della “tagliente causticità”, al fine di attaccare un (come dice lui) rappresentante del Movimento con alti incarichi regionali, crede di colpire anche il sottoscritto definendolo “il collaboratore tastiera cuor di leone”. Finendo per ottenere, a parte il cospicuo e irripetibile numero di 17 like, una sontuosa, irrefrenabile, irresistibile scompisciata di risate.
Che tristezza. Ma anche quanta felicità, sapere che tutta questa gente, ormai, con il Movimento 5 stelle, avrà poco a che fare.
Mi è particolarmente gradita l’occasione per postare una foto con il grande Cristian Casili, quello “con alti incarichi regionali” e l’altrettanto grande Mario Imbimbo, che saluto.
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Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone
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In alto cuori e passione e… Adelante!!!!!
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Giancarlo Selmi