Tutta la mia, la nostra, stima a Francesca Ghio

DI MARIO IMBIMBO

REDAZIONE

 

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel volersi mostrare, almeno come facciata particolarmente sensibile al tema della violenza sulle donne, ha telefonato alla consigliera comunale di Genova Francesca Ghio che in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne aveva denunciato pubblicamente, in un video diventato virale, di esser stata vittima di violenza quando aveva solo 12 anni.
Ma quando becchi una politica giovane brava ed esperta quanti e forse più di te di comunicazione finisce che la “paraculata” che volevi fare con la telefonatona ti si ritorce contro.
Infatti Francesca Ghio ha gentilmente ringraziato per il gesto di solidarietà femminile ma ha politicamente rilanciato la palla nel campo della destra ricordando loro esattamente chi sono e cosa hanno fatto non proprio “contro” la violenza sulle donne.
“Cara presidente Giorgia Meloni, ti ringrazio per la vicinanza, ma se ho parlato non è per avere supporto morale. La mia morale è solida e alle mie lacrime ci pensano le mie sorelle. Se ho parlato, è perché voglio una fine a questo dolore perché nessun’altra persona debba continuare a passarci attraverso. Se davvero le sono arrivata, presidente Meloni, allora lo dimostri con la potente azione politica che ha nelle sue mani.
È una responsabilità, è un privilegio poter usare la politica per risolvere i problemi. Le parole ora risuonano vuote come il buio che ho attraversato. Sono morta a 12 anni anche per colpa di persone come lei che, pur avendo il potere nelle mani, pur avendo gli strumenti per cambiare, scelgono di guardare da un’altra parte trovando continuamente un capro espiatorio e deresponsabilizzare le istituzioni, addossando al singolo.
Chiedo una cosa, insieme chiediamo una sola cosa a grande voce: vogliamo l’educazione sessuo-affettiva, all’emozione e al consenso in tutte le scuole del paese per tutti i bambini e le bambine di oggi, che saranno gli adulti di domani per mettere nelle loro mani e nei loro cuori gli strumenti potenti della consapevolezza e dell’amore.
Sono madre, mi ha detto al telefono. Sono madre anche io, e lotto per mia figlia e anche per la sua, per i figli e le figlie di tutti noi per fare in modo che non ci sia altro dolore evitabile. Dire a me a Gino, a Chiara, a tutti i cuori frantumati e le ossa rotte che vi dispiace serve solo a voi stessi per sentirvi meglio con quello che avete o non avete fatto.
A noi serve un cambiamento. Siamo il grido Altissimo e feroce di tutte quelle persone che più non hanno voce”.
Asfaltata. Rasa al suolo. Straordinaria due volte Francesca. Tutta la mia e la nostra stima.
Avanti tutta, tutti insieme, contro la violenza sulle donne ma anche e soprattutto contro l’ipocrisia di questa becera destra!!!
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Mario Imbimbo