DI MICHELE PIRAS
Da ieri la Sardegna è la prima regione d’Italia a definire regole, possibilità e limiti paesaggistici per la transizione energetica.
Le energie rinnovabili si faranno, ma dove decidiamo noi, nel pieno rispetto della nostra terra, delle sue vocazioni e ricchezze naturali e archeologiche.
Aree idonee (e aree non idonee) significa proprio questo: che non si rinuncia al dovere storico di cambiare radicalmente un modello energetico che sta avvelenando il Pianeta ma che non si sacrifica l’Isola e la sua bellezza a coloro che pretendevano di farlo nella giungla di una totale assenza di vincoli, nel totale abbandono al libero mercato e alla speculazione.
Ogni opera ha un impatto, sembra banale affermarlo, ma evidentemente andava detto e scritto che la sfida non è la scelta fra un no miope e un sì incondizionato, ma nella composizione fra due esigenze irrinunciabili: energia pulita, paesaggio pulito.
Ieri il Campo Largo ha segnato una vittoria della politica, che è anche programmazione e mediazione, sia sul saccheggio che sul negazionismo.
È un fatto storico, altroché.
Avanti!
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Michele Piras