DI MARIO IMBIMBO
Alen Halilovic è un 21enne di origine bosniaca che, la scorsa notte, ha impedito che l’ennesima donna venisse uccisa per mano di un uomo. Il centesimo femminicidio.
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Ma poiché questa storia smentisce punto per punto la propaganda di regime non troverete questo vero e proprio eroe celebrato sui social di Salvini o Meloni. Eh sì perché l’aggressore (come in realtà nel 96% dei casi) era proprio un italiano e l’eroe di questa storia invece straniero.
Alen stava effettuando una consegna con il suo furgone quando alle le 11 30 circa ha notato una scena agghiacciante: un uomo stava per ammazzare una donna. Alen vede distintamente un’auto con le portiere spalancate e l’omicida con in mano un coltello con cui stava provando ad ammazzare una donna già gravemente ferita al collo che urlava disperata e sanguinante.
L’uomo, neanche a dirlo, è un ex della donna incapace di accettare la fine della relazione e che voleva per questo metter fine alla vita della donna. Ma sulla sua strada ha trovato un uomo da un coraggio non comune. Alen, vista la scena, ha fatto inversione, è tornato indietro ed è intervenuto senza esitare. Sceso dal furgone e ha affrontato fisicamente l’uomo armato rischiando la sua vita propria vita per salvare quella della donna.
“Io eroe? Ma no! Ho fatto ciò che dovrebbe essere fatto sempre da qualsiasi persona. Penso a quelle venti, trenta, cinquanta auto transitate sul luogo della violenza che hanno continuato il loro viaggio come se nulla stesse succedendo e ci resto male. I miei genitori mi hanno insegnato che l’indifferenza uccide. E che ha colpa anche chi, di fronte al male, si gira dall’altra parte. Ho pensato a Giulia Cecchettin e sono intervenuto”.
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Mario Imbimbo