DI GIANCARLO SELMI
Secondo qualcuno dovremmo abdicare al nostro ruolo.
Giuseppe Conte, Alessandra Maiorino, Riccardo Ricciardi, gli altri, l’intera nostra comunità politica, dovrebbe rinunciare a cercare il consenso, persino ad avere il legittimo obiettivo di governare. No, non possiamo. E pertanto, non possiamo dichiarare ciò che siamo, peraltro progressisti vuol dire alternativi ai conservatori, ergo alle destre, senza incorrere negli strali di Gori e la Picierno. Di due, quindi, che parlano di sinistra senza esserlo mai stati. O meglio ancora, stanno alla sinistra tanto quanto la crema di alghe rosse del Madagascar sta alla carbonara.
D’altra parte, votare insieme alla Meloni per Fitto e Von der Leyen, per il riarmo e la prosecuzione a oltranza della guerra, per fornire missili che possano bombardare 3.000 chilometri di territorio russo, non è forse roba di sinistra? In questo pantano sapientemente organizzato da chi vuole screditare e fare apparire qualunquista Conte e l’intero Movimento, si inserisce Grillo con l’ennesima provocazione, scrivendo alla Schlein una lettera che aggiunge, da destra, conferme a quanto dicono i media, Gori e la Picierno.
Grillo è stato definitivamente arruolato in una sorta di “campo larghissimo” che va da Meloni fino ai renziani del PD, con stampa, televisioni e pseudo giornalisti al seguito, tutti uniti appassionatamente contro Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle uscito da Nova. E si è fatto arruolare con grande piacere. È disperato e questa lettera è solo l’inizio di una guerra di religione e di palanche. Perché il peggio non muore mai e, del peggio, Grillo dimostra di avere grande conoscenza. E scavare alla ricerca del nuovo punto più basso, serve a chi guida carri funebri e celebra funerali.
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Giancarlo Selmi