DI PAOLO DI MIZIO
LE LETTERE – Rubrica di Paolo Di Mizio dal giornale LA NOTIZIA –
L’assemblea del Movimento 5 Stelle ha di nuovo raggiunto il quorum, anzi ci sono stati più votanti di prima. Questa volta penso che Grillo abbia finito le cartucce. Ogni tanto una buona notizia.
Alcide Musumeci
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Gentile lettore,
a me sembra che le buone notizie siano due: una è che la linea di Conte ha vinto (di nuovo) e l’altra è che l’Illuminato si è spento. Però, come succede ai vecchi impianti elettrici, magari messi a dura prova da un temporale, vedrà che la lampadina si accenderà e spegnerà a lampi ancora per un po’ di tempo, prima di fulminarsi.
Voglio dire che adesso il Supremo tenterà di ostacolare come può il Movimento: cause civili, codicilli contrattuali, proprietà del logo, scissione e chissà che altro, prima di rendersi conto di quel che ha perso. Ha perso 25 mila euro al mese (300 mila all’anno) di prebenda, in pratica per fare molto poco (e magari non avesse fatto nulla), e ha perso il Movimento, espulso da un “vaffa” ancora più sonante del primo. L’estromissione della figura del “garante”, votata dal 63,24% la prima volta, è stata ribadita e rinforzata dall’80,56% (+17,32%). Un plebiscito.
Grillo colpito e affondato insieme agli ultimi “eroi” di Fort Apache, tipo Raggi e Toninelli. Era circolata la voce che Grillo volesse ricostituire il Movimento con loro e Alessandro Di Battista. Ma il Dibba ha ricordato quando anni fa agli Stati generali qualcuno impedì “la pubblicazione del numero dei voti, perché avevo stravinto prendendo il triplo dei voti di Di Maio”. E ha aggiunto: “Escludo di fare un partito con Grillo e nessuno mi ha contattato per questo, al di là di quello che scrivono i giornali”.
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Dalla redazione del giornale
10 Dicembre 2024