DI PAOLO DI MIZIO
L’EDITORIALE di Paolo Di Mizio dal giornale LA NOTIZIA –
Una vera e propria operazione di “lavaggio morale” condotta da alcuni giornali, e in primis dal Corriere della Sera, a favore di Israele.
I maggiori giornali italiani non solo minimizzano nelle cronache i crimini quotidiani che vengono commessi a Gaza – sotto gli occhi di tutti noi in tempo reale, giacché siamo in epoca di internet, telefonini e video – ma nei loro editoriali mirano a creare una rete di giustificativi ideologico-filosofici che dovrebbero portare, secondo gli estensori, all’assoluzione morale di Israele, a prescindere da ogni considerazione giuridica.
Ieri il Corriere ha pubblicato un editoriale di Ernesto Galli della Loggia in cui, in sintesi, si sostiene che, a ben guardare, le leggi internazionali non vietano solo i crimini di guerra ma di fatto vietano la guerra tout court, e perciò sono irrealistiche, dunque inapplicabili. Benché non lo dica espressamente, la conseguenza logica di un tale ragionamento è che Israele non sta commettendo alcun crimine: “à la guerre comme à la guerre”.
Dunque, Israele è già assolta dal Corriere. Invece la Russia, per aver fatto in Ucraina un millesimo di quello che ha fatto lo Stato ebraico a Gaza, in Cisgiordania e in Libano, è al bando: Putin è un macellaio e deve essere arrestato. In pratica esistono ormai due codici morali, uno bianco e uno nero, e i nostri maîtres à penser scelgono questo o quello a seconda delle convenienze.
Per citare solo un altro editoriale, il 29 novembre il Corriere ha pubblicato un articolo di Angelo Panebianco che metteva nel mirino nell’ordine: il Tribunale dell’Onu (Corte penale internazionale, Cpi) che ha messo sotto processo per genocidio il governo di Israele; lo stesso Segretario Generale dell’Onu; e l’altro tribunale dell’Aja, la Corte Internazionale di giustizia (Cig), che ha spiccato mandati di arresto per Netanyahu e per l’ex ministro della Difesa Gallant per crimini di guerra e contro l’umanità concretizzatisi, tra l’altro, con l’uccisione di almeno 18mila bambini palestinesi. Non vale neppure la pena ricordare che, quando quello stesso Tribunale (Cig) emise un mandato di cattura per Putin per il “rapimento di bambini”, si levò un coro di applausi per la Corte e non si udì mezza parola a sfavore.
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