Che fatica, ragazzi

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Quella che due anni fa veniva trattata come un’insolenza gridata da poche zecche rosse e che il galateo istituzionale e mediatico rifiutava di accettare è oggi una realtà riconosciuta dalla quasi totalità degli italiani: Il governo Meloni è di chiara marca fascista.
Ne ha dovute fare di porcherie per convincerci della sua anima nera, dalla indifferenza per la strage di Cutro alla repressione poliziesca, dall’occupazione paramilitare di ogni ganglio di potere alla delegittimazione della magistratura, dei media e persino del Presidente della Repubblica, dall’etica individuale stabilita per legge alla persecuzione di ogni minoranza, etnica, politica, sociale e culturale. Non è solo estrema destra, o democratura, o sovranismo o che altro: è fascismo nella sua accezione più esaustiva anche senza fez, moschetto e olio di ricino.
Il problema è che a una parte della suddetta “quasi totalità degli italiani” il fascismo piace, e che un’altra parte non considera una priorità il fermarlo. Il problema è che il leader del M5S con la sua deprecabile comparsata ad Atreju ha dichiarato tra le righe di appartenere alla parte che è disposta a tollerare il fascismo pur di non rinunciare a una fettina della propria identità politica.
La dichiarazione fatta da Conte “Noi non saremo mai il cespuglio o il junior partner di nessuna forza politica. Ho sempre detto che non siamo per un’alleanza organica col Pd o con le altre forze, perché snaturerebbe le nostre battaglie” ce lo dice fin troppo chiaramente ma è anche un brutto segno della sua stupidità politica per due ragioni precise:
La prima è che con i fascisti al potere le battaglie non si possono vincere se non con la violenza, la seconda è che in una coalizione elettorale antifascista ridotta all’osso dalle faide interne e dall’astensionismo nessuno può essere cespuglio o junior partner, ogni voto conterà e avrà pari dignità attorno a un programma elettorale da costruire insieme come ha fatto la destra, con cavalli di battaglia da esibire e compromessi da accettare.
L’Antifascismo prima di tutto. Davvero, Giuseppe… Basta caz*ate!
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Mario Piazza