DI GIOACCHINO MUSUMECI
Le dimissioni di Ruffini da direttore dell’Agenzia delle Entrate e le sue dichiarazioni successive fissano l’ennesimo tassello nel puzzle dell’Italia allucinata.
“Non mi era mai capitato – dice Ernesto Maria Ruffini– di vedere pubblici funzionari additati come estorsori di un pizzo di Stato oppure di sentir dire che l’Agenzia delle Entrate tiene in ostaggio le famiglie, come fosse un sequestratore”. L’ex direttore non ha considerato che all’Italia non era mai capitato un governo illuminato come quello di Giorgia.
Commentare la politica interna è ormai una penitenza. La sensazione di essere precipitati in una palude postapocalittica- intendendo per apocalisse le ultime elezioni nazionali- in cui lampeggia nel cielo lo slogan “corrotto invece è bello” è troppo forte. E gli stipendi dei ministri aumentano alla faccia delle risorse mancanti per il salario minimo.
Interessante la nota della Lega dedicata a Ruffini. Gli si augura buon lavoro ma lontano dalle tasche degli italiani. Come se recuperare denaro evaso fosse uguale a trafugare ingiustamente denaro dalle tasche degli italiani. Meglio non farlo e trattare i cittadini onesti da deficienti. Ciò naturalmente dopo l’elogio al recupero di risorse evase riuscito nel 2023. Forse Salvini non lo sa, elogiare i risultati dello scorso anno significa confermare il buon lavoro di Ruffini, il quale però agli evasori amici dei leghisti forse non piace. Risultato? Ruffini tu recuperi troppo perciò il ladro sei tu.
Il tutto nel quadro dell’informazione imbavagliata e cittadini forzatamente ignari. L’argomento meriterebbe un articolo a parte ma ridiamoci su ora. Cosa intendo poi per informazione imbavagliata: nel nostro Paese l’allocco è una specie protetta per quanto molto comune e il governo Meloni, più di tutti i precedenti, lo coccola fornendogli interpretazioni il più possibile distorte e parziali della realtà.
Nel caso degli atti giudiziari anche pubblici il cittadino non leggerà più il contenuto testuale di questi per avere un idea propria sul contenuto; leggerà l’interpretazione del giornalista come da indicazioni dal direttore del giornale pagato dall’editore. Ergo i cittadini deriveranno i propri pensieri (propri si fa per dire) dall’editore. E in Italia non accade mai che l’editore abbia fini personali o lobbistici tali da costringerlo a offrire informazioni che non ledano i propri interessi o quelli della sua categoria… E se l’editore o il direttore sono addirittura politici o loro amici? Bè è semplice, il pessimo politico diventa lo statista dell’anno e il fascista diventa specchio della democrazia.
Facciamo alcuni esempi terra terra: se devo descrivere un cerchio posso sempre dire che si tratta di un esagono con vertici smussati che più o meno è uguale. Se un mio amico ruba posso sempre dire che ha preso in prestito o non sapeva di rubare e il giudice che l’ha incriminato è un complottista confuso..
Oppure posso dire che i terroristi Isis sono filosofi moderati da quando hanno detronizzato Assad e i neonazisti ucraini disciplinati lettori di Kant da quando Putin ha invaso l’Ucraina. Altrimenti posso anche dire che Meloni è la donna più influente e potente d’Europa, e se proprio voglio essere modesto scrivere che Meloni è la terza donna più potente del Mondo dopo Super Girl e Wonder Woman. Tutto ciò nell’informazione mainstream.
Ma il cittadino può contare sulla controinformazione molto meno controllata e veritiera per cui influenza e Sars sono uguali, la terra è più o meno piatta, L’ Etna è alto 33mila metri, il riscaldamento globale è una palla, l’inquinamento pure. Un fornaio risolve il mistero della gravità e se asserisce che il mondo gira spinto continuamente da complotti di poteri forti non possiamo che credergli. Da tutto ciò deriva la linearità del pensiero che ci caratterizza oltre il lavoro sottopagato di cui la controinformazione non si occupa.
A proposito di info stamane leggevo che la maggioranza sta escogitando di eliminare la manleva ai giornalisti Rai per punire Ranucci reo di mandare in onda servizi spazzatura ossessionato dall’ audience. L’iniziativa sembra tanto studiata da politici lottizzatori ossessionati dal consenso dei ladroni sputtanati via Telemeloni.
Nel frattempo la segretaria particolare di Giorgia Meloni, tale Patrizia Scurti, ha inviato una mail ai dipendenti di Palazzo Chigi di cui segue testo: : “Anche quest’anno il Presidente Giorgia tutti coloro che, quotidianamente, lavorano Meloni desidera rinnovare la tradizione dello scambio di auguri. È una bella occasione per ringraziare al servizio dell’Italia con impegno e competenza”. La mail, poi sparita, è stata immortalata e spedita da qualche dispettoso alle redazioni di vari giornali. La donna più potente d’Europa accompagnata dalla segretaria più ignorante del mondo. A quando un decreto per abolire le regole di grammatica e difendere meglio i confini dall’assalto di extracomunitari che ignorano l’Italiano?
.
Gioacchino Musumeci