DA REDAZIONE
Raffaella Malito dal giornale LA NOTIZIA –
Per la Nato parlare di pace adesso non è consigliato. La scusa è che se ne avvantaggerebbero i russi. “La mia posizione è che l’Ucraina deve essere messa in una posizione di forza per poi decidere quando e come aprire i negoziati: se ora iniziamo a parlare fra di noi che forma prenderà la pace, rendiamo la vita molto facile ai russi, che potranno rilassarsi, fumarsi un sigaro e seguire il nostro dibattito in televisione”, ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte. “La priorità sull’agenda è assicurare che l’Ucraina abbia la migliore posizione possibile quando, un giorno, deciderà di avviare i colloqui di pace”, ha poi spiegato il segretario generale della Nato nel corso di dichiarazioni alla stampa con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a Bruxelles.
Rutte e Ursula von der War. La guerra con la Russia è persa ma per Nato e Ue è vietato parlare di pace
“Questo significa che dobbiamo assicurarci di fornire tutto il possibile per la difesa aerea e il sistema di armi”, ha sottolineato. Ma l’Ucraina, ha ammesso il presidente Zelensky, attualmente non ha forze sufficienti per riconquistare il Donbass e la Crimea con le armi e pertanto conta sulla diplomazia. Ed è in questo contesto che Rutte ha organizzato un mini-vertice con gli azionisti di maggioranza della sicurezza europea e lo stesso Zelensky, che oggi prenderà parte al Consiglio europeo. Gli inviti sono stati diramati ai leader di Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Italia ed Unione Europea.
In aggiunta sono state incluse la Danimarca – in rappresentanza dei Paesi baltici-nordici – e l’Olanda, che esprime il segretario generale dell’Alleanza oltre che essere in prima linea in termini di aiuti militari. L’incontro si è tenuto presso la residenza privata di Rutte, a Bruxelles. Ma Emmanuel Macron e Keir Starmer però non c’erano, rappresentati dai rispettivi ministri degli Esteri (il presidente francese ha avuto un bilaterale con Zelensky nel pomeriggio ma poi è dovuto volare a Mayotte dopo la devastazione dell’uragano).
Cercasi soluzione
Per Rutte insomma non è tempo di parlare di pace ma “un certo grado di dibattito è inevitabile” nelle democrazie, ha ammesso. Una posizione condivisa dall’alto rappresentante Ue Kaja Kallas. “Vedo – ha dichiarato arrivando al vertice Ue-Balcani – che c’è il desiderio per soluzioni rapide in Ucraina ma siamo in una situazione in cui la Russia non vuole la pace e questo è un problema”. “Per avere una buona soluzione dobbiamo ancora sostenere Kiev”, ha spiegato. Il come, sino a che punto e che fare se gli Usa dovessero tirarsi indietro è ciò che gli europei vogliono capire e possibilmente concordare. “È molto importante utilizzare questi due giorni a Bruxelles per incontrare tutti i nostri partner affinché non siano divisi e abbiano la stessa posizione comune”, ha commentato Zelensky.
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Dalla redazione del giornale
19 Dicembre 2024