Ucraina: Ieri uccide due generalissimi russi ed oggi ammette la sconfitta… ci credete?

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

P. F Pennati

Ieri uccide due generalissimi russi ed oggi ammette la sconfitta… ci credete?

Dai, per un momento si può anche pensare che Zelensky sia finalmente diventato ragionevole, questo, ovviamente, se potesse pensare con la propria testa, ma siccome è un burattino in mano a NATO ed USA non è proprio possibile crederci, si tratta, come sempre, di una farsa e lui è un attore, non dimentichiamolo.

Quindi, se non sta ammettendo la sconfitta cosa vuole?

Beh, è presto detto, ormai possiamo considerare Zelensky un uomo morto, politicamente, socialmente e forse anche fisicamente, dato che la favola del patriottismo ucraino è ormai svanita al sole e che in Ucraina anche chi all’inizio lo sosteneva oggi se potesse lo aggredirebbe fisicamente e può contare su un consenso davvero risicato se non nullo, anche l’assurdità che potevamo mettere in ginocchio la Russia con delle sanzioni ridicole che fanno male solo a noi è caduta da tempo e che dire delle armi? Sconfiggere militarmente la Russia era assurdo fin dall’inizio, ma ci hanno voluto raccontare che si vinceva facile, una passeggiata di salute per delle potenze come le nostre…

Quindi i patrioti sono finiti, le sanzioni inutili, le armi inefficaci, cosa rimane?

Ah, già, Putin vuole invadere l’Europa.

A parte che questa cosa l’hanno sempre detta solo Zelensky e qualche euroidiota al governo, ma Putin, leggete le cronache, dopo aver ormai conquistato quasi tutto il Donbass, Lugansk e Kershon, ormai dichiara che la sua avanzata sta per finire avendo quasi raggiunto i suoi obiettivi, che, ricordiamolo, all’inizio erano una solo una Ucraina neutrale e che alla richiesta del burattino al governo è diventato la liberazione dei territori che ha fino ad oggi preso, ovvero ha terminato gli obiettivi dichiarati, altro che invadere l’Europa, poi come controllerebbe tutti gli euroidioti che abbiamo? Militarmente?

Dai, non scherziamo e proprio perché non lo facciamo resta un problema: se alla fine non è possibile per Zelensky piegare la Russia, chi ci perde?

Questa è la domanda, chi guadagna, cosa guadagna e chi lo perde?

Anche qui siamo alla fiera dell’ovvio, dopo la scoperta intorno al 2012 che il grano ucraino cresce su giacimenti di gas e terre rare è partita la conquista dei territori, prima con il ribaltone di euromaidan, venduto come rivolta di iniziativa popolare ma dietro la quale la CIA ha ammesso le proprie piene responsabilità, il primo governo non più filorusso non faceva abbastanza, si, è vero che bombardava le regioni ribelli del Dombass e Lugansk, ma non permetteva alle truppe americane di insediarsi dovendo restare neutrale, così arriva Zelensky.

Per farla breve, ma ci sarebbe molto da descrivere, Zelensky diventa popolare con una serie televisiva sulla base della quale si fonda un partito con lo stesso nome e con il quel viene eletto nel 2018, al discorso inaugurale del suo insediamento al governo di maggio, però, a sorpresa scioglie il parlamento indicendo nuove elezioni appena due mesi dopo.

In attesa delle nuove elezioni mette fuorilegge le opposizioni, che così non si possono presentare alle elezioni, e sostituisce tutti i candidati con amici suoi e della produzione televisiva che, è bene ricordarlo, era sostenuta da un oligarca del gas ucraino…

Fin qui ancora nulla di grave, tutto passa inosservato in Europa, ma quando prende il potere la seconda volta i primi provvedimenti sono inserire in costituzione ed in ben cinque articoli l’adesione alla NATO e poi passare alla richiesta.

Qui Putin dissente, gli accordi di Minsk, del 2014 a seguito della prima crisi, dicono altro e chiede che l’Ucraina resti neutrale, ovviamente il gas e le terre rare aspettano e viene ignorato.
Il resto, più o meno, lo sapete, quando l’Ucraina, ma forse è meglio dire la NATO, ammassa truppe al confine russo per preparare l’ingresso nella NATO Putin invade ed arriva a Kiev in un solo giorno, la colonna militare è di centinaia di chilometri e si firma un accordo.

L’accordo, però, su richiesta inglese e statunitense, viene strappato, la scusa sono la strage che i russi avrebbero commesso a Bucha dove si sarebbero lasciati alle spalle centinaia di cadaveri sottoposti prima a tortura.

La ragione delle torture e delle uccisioni era solo la crudeltà dei russi che vanno combattuti e distrutti.

Della strage di Bucha non vi sono prove certe ed al contrario tutto porta ad una rappresentazione cinematografica della cosa che sarebbe del tutto comprensibile se alle spalle ci fossero una produzione cinematografica ed un attore che hanno preso il potere…

Ma concludiamo, davvero pensiamo che se l’obiettivo è prendersi le ricchezze del Donbass e Lugank dopo tre anni di guerra, miliardi di euro e dollari spesi e centinaia di migliaia di vite perse ora il burattino è disposto a trattare ed a cedere i territori contesi?

E lo fa il giorno dopo aver alzato la tensione con la Russia uccidendo due suoi alti generali?

Dai, va bene avere l’anello al naso, ma il messaggio pare chiaro, non avendo le forze per riconquistare i territori se non volete perdere i vostri investimenti dovete intervenire voi, ovvero sono (r)azzi nostri…

Così ora la palla passa a Europa, dove i nostri dirigenti hanno messo subito l’elmetto, NATO, che già lo aveva, e USA che con Trump intende rivedere la politica economica estera in termini protezionistici, ovvero ci molla con il cerino in mano e se non facciamo i bravi ci fa affondare del tutto.

Ecco con chi abbiamo a che fare, i morti non contano nulla, noi non contiamo nulla, siamo solo carne da macello e vacche da spremere ed ora che il latte scarseggia dovremo fornirne di più o perire sotto qualche atomica, l’unico modo di potersi confrontare con la Russia che dopo aver perso la guerra per tre anni almeno nella narrazione del mainstream, ora sta “improvvisamente” vincendo.

Tre anni fa dicevo che il più pulito ha la rogna, il problema è che la cura è buttarla addosso a noi.

Pierluigi Ferdinando Pennati

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