DI MARIO PIAZZA
Se un testo dice una cosa e tu sostieni che invece c’è scritto il suo esatto contrario, delle due l’una:
O fai parte dei famosi analfabeti di ritorno, quelli che nel tempo hanno perduto la capacità di comprendere il significato di ciò che leggono, oppure sei in clamorosa malafede.
Possiamo escludere che Giorgia Meloni e i suoi reggicoda appartengano alla prima categoria. Se così fosse, per quanto immeritate, le posizioni che occupano non consentirebbero loro di sopravvivere neppure un giorno. Per esclusione rimane la malafede, il tentativo consapevole di ingannare chi ascolta.
Sto parlando della sentenza della Cassazione a proposito dei paesi sicuri che il governo afferma trionfalmente dia a esso ragione.
E’ vero che la sentenza dice che il giudice ordinario non può sostituirsi al ministro nel compilarne la lista ed è anche vero che non può annullare gli effetti di un decreto ministeriale, dice però anche un’altra cosa che taglia la testa al toro e che i falsari di governo tacciono consapevolmente:
Il giudice ha il dovere di indagare i casi specifici e se lo ritiene “disapplicare” il decreto, testualmente dice “la valutazione governativa circa la natura sicura del Paese di origine non è decisiva”.
Più chiari di così non si può essere e chi sostiene il contrario è soltanto un truffatore, un impostore che abusa della credulità popolare a proprio beneficio e che andrebbe punito ai sensi dell’articolo 661 del Codice Penale.
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Mario Piazza